La strada al Casaleno? Se serve la società di gestione dello stadio comunale "Città di Frosinone - Benito Stirpe" è pronta a fare la propria parte. In che modo? A chiarirlo è stato, durante la trasmissione "Kick off" di Extra Tv, l'avvocato Aldo Ceci consulente legale della Tis.
«Se dovesse rendersi necessario - ha detto l'avvocato Ceci - la società di gestione dello stadio "Benito Stirpe" ha proposto alla amministrazione comunale, nell'ambito del quadro economico della concessione, di realizzare la strada a servizio dell'impianto di viale Olimpia. Qualora dovesse manifestarsi una criticità dal punto di vista della possibilità realizzativa da parte del privato indipendente dalla volontà del privato stesso, ma perché magari dalla Regione venga prescritto che l'arteria debba essere realizzata con determinate caratteristiche dal pubblico, la società si è resa disponibile a costruire direttamente la strada, affinché si elimini, innanzitutto, un problema di ordine pubblico e, poi, si garantisca una accessibilità agevole allo stadio ai tifosi ospiti in maniera tale da non condizionare più l'afflusso dei supporter del Frosinone e per liberare, al contempo, un numero consistente di posti auto (almeno 800, ndr), previsti nell'originario piano parcheggi e allo stato attuale inutilizzabili per motivi di sicurezza».
Una novità importante nel momento in cui l'iter burocratico autorizzativo sembra aver preso una piega positiva tanto che tra una ventina di giorni la Regione potrebbe esprimersi.
I motivi ostativi alla positiva conclusione del procedimento attivato dal Comune sono stati rappresentati, fino ad oggi, dalla non ammissibilità della richiesta dell'ente di piazza VI dicembre in quanto il progetto della strada non sarebbe conforme alle disposizioni paesaggistiche specificatamente indicate all'articolo 38 (protezione delle aree boschive) delle norme del Piano Territoriale Paesistico Regionale, che prevede che, «nei territori boscati, la realizzazione di nuove infrastrutture di viabilità locale non è consentita e che queste, qualora realizzate, andrebbero a pregiudicare il carattere naturale dell'area boscata presente». Sostanzialmente, all'inizio, l'arteria di collegamento tra viale Michelangelo e viale Olimpia è nata come opera di interesse pubblico connessa alla proposta di un privato che nei dintorni dovrebbe realizzare una struttura ricettiva alberghiera e la cui realizzazione sarebbe stata a carico sempre del privato proponente, funzionale non soltanto all'intervento edilizio privato, e avrebbe avuto anche i crismi di infrastruttura necessaria alla zona "Centro Studi-Centro Sportivo" come strada di servizio per l'adiacente stadio di calcio.
Inquadrata così la via era, quindi, un'opera nuova che non rientrava nei parametri fissati dal Ptpr della Regione Lazio e della normativa vigente di settore. Per uscire dall'impasse l'unica soluzione praticabile venuta fuori dal tavolo tecnico di confronto è stata quella di un cambio di prospettiva e di impostazione dell'istanza avanzata dal Comune. La norma di riferimento, a questo punto, è diventata l'articolo 18 ter (Interventi sul patrimonio edilizio esistente e sulle infrastrutture) che prevede che «fermo restando l'obbligo di richiedere l'autorizzazione paesistica di cui all'articolo 25, nelle zone sottoposte a vincolo paesistico sono comunque consentiti», come scritto alla lettera C «gli adeguamenti funzionali e le opere di completamento delle infrastrutture e delle strutture pubbliche esistenti, ivi compresi gli impianti tecnologici, gli impianti per la distribuzione dei carburanti, nonché gli interventi strettamente connessi ad adeguamenti derivanti da disposizioni legislative, previo espletamento della procedura di valutazione di impatto ambientale, ove prevista, ovvero previa presentazione del Sip ai sensi degli articoli 29 e 30; tali adeguamenti ed opere di completamento possono essere effettuati anche in deroga alle disposizioni contenute nelle classificazioni di zona dei Ptp o del Ptpr».
La strada verrebbe classificata, quindi, come intervento di adeguamento funzionale e di completamento dello stadio e del vicino palazzetto dello sport e non più come nuova opera. Così potrebbe ottenere il nulla osta dalla Regione e dalla Soprintendenza, ma c'è necessità di attendere il pronunciamento degli enti sovraordinati.
La strada di collegamento tra viale Michelangelo e viale Olimpia, in caso di chiusura positiva dell'iter autorizzativo, ricalcherà il tracciato originario. Sarà lunga circa 300 metri e occuperà una superficie di 2.000 metri quadrati con un tracciato rettilineo
Di contro, il Comune di Frosinone, a recupero del verde che si perde, ha proposto un rimboschimento compensativo con specie di provenienza autoctona, di estensione superiore a quella disboscata per 3.600 mq con 250 piante autoctone (tra cui 150 alberi e 50 arbusti) di indubbio valore naturalistico, quali querce, olmi, salici e aceri quanto agli alberi, prunus spinosa e ginestra.