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Arpino

Certamen, l’amicizia secondo Cicerone. Ieri la traduzione

Ieri mattina duecentosessanta studenti provenienti da tredici nazioni hanno tradotto il brano di Cicerone. La quarantaquattresima edizione del concorso ha proposto un passo del celebre “Laelius de Amicitia”

Certamen, l’amicizia secondo Cicerone. Ieri la traduzione

Alcuni degli studenti che hanno partecipato al Certamen Arpinas

Il racconto della prima giornata del “Certamen Ciceronianum” non può che iniziare dalla prova scritta. I duecentosessanta studenti provenienti da tredici Nazioni sono arrivati intorno alle 9 ad Arpino, e hanno avuto cinque ore per tradurre e commentare un passo di Cicerone tratto dal “Laelius de Amicitia” I, 22-23.
L’attualità del latino emerge chiaramente nel testo della 44esima edizione del “Certamen Ciceronianum Arpinas”, l’evento dedicato alla traduzione e al commento di un passo del sommo oratore. Sempre nella mattinata di ieri, a Palazzo Boncompagni si è svolta la XIV edizione del simposio “I mille volti dell’oratoria ciceroniana”. Ha introdotto i lavori Paolo De Paolis (Università di Verona); Massimo Manca (Università di Torino) ha presentato “Framing Cicero: leggere le Catilinarie con le scienze cognitive”; Tommaso Ricchieri (Università di Bologna) ha parlato di “La spettacolarizzazione del diritto nelle Verrine”; Francesca Boldrer (Università di Macerata) ha illusreari “Secundum: delectare. L’efficacia dell’humour nell’oratoria e nella retorica ciceroniana”.

Il testo della prova di quest’anno è stato giudicato dai partecipanti non troppo difficile, ma impegnativo e trattava l’importanza dell’amicizia nella vita e nella morte; «L'amicizia tra uomini simili offre così tante opportunità che difficilmente potrei raccontartele, l’amicizia quella vera. Cosa c'è di più bello che avere qualcuno con cui osare parlare di tutto come se fosse con te? Chi rimira infatti un vero amico, rimira come una immagine di se stesso. Perciò e gli assenti sono presenti e i bisognosi sono ricchi e i deboli sono validi e cosa più difficile a dirsi i morti vivono: tanto li accompagna l’onore, il ricordo, il rimpianto degli amici, di quelli par dunque felice la morte; di questi degna di lode la vita. Che se toglierai alla natura il vincolo dell’affetto, nè una casa potrà reggersi, nè una città».

L’attualità di Cicerone si evidenzia anche nel contenuto del manifesto per la pace firmato dal presidente onorario del “Centro studi Marco Tullio Cicerone”, professor Filippo Materiale: «Dagli antichi scrittori abbiamo appreso che i Latini si distinsero nelle istituzioni del vivere, nella gestione della casa e della famiglia e altrettanto bene fecero nel governo dello stato; i Greci, dal canto loro, primeggiarono nella filosofia e in tutte le altre arti. Non è facile in qualsiasi parte del mondo imbattersi in autori che possano essere paragonati ad Omero e Pindaro, a Demostene, a Platone, a Tucidide e ad Aristotele». Dopo la prova svolta nella nuova sede del “Tulliano” in piazza Municipio, la prima giornata si è conclusa con la visita all’acropoli di Civitavecchia e con la rappresentazione “The Tempest” di William Shakespeare, spettacolo teatrale in lingua inglese messo in scena dagli studenti dell’Iis “Tulliano”, Liceo Classico, sezione “Cambridge International School”.

Un progetto a cura delle professoresse Daniela Lecce e Sandra Ranaldi, in collaborazione con l’esperto teatrale Piergiorgio Sperduti (La Valigia di Prospero).
Oggi, sabato 10 maggio, è in programma la visita ai tesori di Arpino e nel pomeriggio l’incontro con l’Abate di Montecassino. La premiazione è prevista per domani mattina, domenica 11, in Piazza Municipio. La cerimonia sarà presentata dal giornalista Rai Francesco Repice e si potrà vedere in diretta streaming su www.certamenciceronianum.it. Infopointprolocoarpino 2025.

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