Anagni
23.12.2025 - 14:21
La città ha accolto con grande entusiasmo il campione del mondo di tennis Flavio Cobolli per conferirgli il “Premio internazionale Bonifacio VIII” attribuito ai testimoni di pace, in questo caso soprattutto tra i giovani.
Raggiunta la “Sala dello schiaffo” al piano superiore del Palazzo papale, il professor Gaetano D’Onofrio ha salutato gli ospiti assieme alla folk singer Irina Arozarena ed al suo coro soul e gospel. Flavio Cobolli, accompagnato dal papà Stefano, è stato insignito del “Premio nazionale Bonifacio VIII”. La cerimonia, solenne ma partecipata con gioia dai numerosi presenti tra i quali ammiratrici ed ammiratori del tennista, è stata seguita dall’affluenza dei fan che chiedevano autografi e firme sulle palline da tennis, letteralmente circondando il campione che ha risposto a tutti con garbo e cortesia.
«L’Accademia Bonifaciana - ha spiegato il rettore De Angelis nella conferenza di presentazione dell’evento - intende riconoscere e onorare il giovane Cobolli per il suo percorso umano e sportivo che ha avuto come apice la conquista della Coppa Davis 2025, ricoprendo il ruolo di numero uno della squadra italiana e dimostrando di saper sostenere a dovere il peso delle aspettative di un intero movimento tennistico in continua ascesa».
Il Comitato scientifico presieduto da monsignor Enrico dal Covolo, ha insignito del premio Bonifacio VIII anche suo padre Stefano Cobolli, ex giocatore professionista con esperienza nel circuito Atp, «non solo perché ha trasmesso a Flavio la sua tecnica - scrive l’accademia nella motivazione - ma ha contribuito profondamente a plasmare il suo carattere, la sua mentalità, la sua forza agonistica, insieme ai migliori valori che oggi guidano il giovane sportivo. Stefano Cobolli ha saputo gestire con equilibrio il difficile ruolo di padre-coach»
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