L'iniziativa
15.12.2025 - 19:00
Nelle stesse ore in cui la cucina italiana viene ufficialmente iscritta nel Patrimonio Immateriale dell’Umanità, ad Anagni — la Città dei Papi — la Chaîne des Rôtisseurs Toscana Francigena riporta in vita la tradizione gastronomica medievale con “Gloria et Convivium – L’Anno Santo di Bonifacio VIII”, un evento che intreccia storia, ricerca, alta cucina e formazione.
Un merito particolare di questo speciale progetto va riconosciuto alla Presidente (Balli) della Chaîne des Rôtisseurs Toscana Francigena, Giovanna Elettra Livreri: non solo avvocato, ma anche appassionata studiosa e ricercatrice di archeologia gastronomica, impegnata da anni nello studio di ricette, cerimoniali e simboli legati alle tavole papali e alle corti del Medioevo e del Rinascimento, ed alla Consigliera Manuela Fraioli co-ideatrice del progetto. Il cuore dell’evento è stato il Gran Banchetto alla Corte di Bonifacio VIII, realizzato dallo chef Walter Fargnoli. Nel suggestivo scenario della Sala della Ragione, Fargnoli ha presentato le otto portate del menù progettato dalla consigliera gastronomica della Chaîne Francigena Silvia Biagioni, su indicazioni della prof.ssa June De Schino e anch’essa Dama de la Chaîne, ispirandosi integralmente ai manoscritti del XIII secolo — tra cui il celebre Liber de Coquina.
«Questa cena-evento è un vero capolavoro filologico-sensoriale - afferma Elettra Livreri - con un menù curato dallo chef Walter Fargnoli, ispirato ai manoscritti del XIII secolo, come il Liber de Coquina, che riportano in vita la mensa papale. Questo evento, nell’Anno Santo 2025, è una dichiarazione della Chaîne per custodire la memoria gastronomica del medioevo, offrendo un convivio che restituisce al pubblico un frammento di storia e un modo adeguato di stare insieme. Con la Chaine ricerchiamo ingredienti, tecniche, simbologie. Il Medioevo non è solo un’epoca: è un linguaggio gastronomico che può ancora parlare al mondo moderno». Manuela Fraioli ha aggiunto: «L’iscrizione della cucina italiana nel Patrimonio Immateriale dell’Umanità è coincisa con il vostro evento Chaine des Rôtisseurs in Anagni. E direi che è una coincidenza simbolica. “Gloria et Convivium” nasce per valorizzare la nostra storia culinaria, ricordando che la cucina italiana non è solo ricette: è un sistema culturale, un archivio di gesti, saperi e rituali. La Chaîne des Rôtisseurs ha scelto la Città dei Papi, perché Anagni è la cornice perfetta per il nostro progetto: città di papi e crocevia della Via Francigena, fu il centro dove Bonifacio VIII vide nella tavola un luogo di diplomazia e amava l’oca, emblema anche della Chaîne. È quindi la capitale del gusto medievale papalino del suo più illustre figlio: Benedetto Caetani, nato nel 1235 e divenuto poi Papa Bonifacio VIII. Condivide con la Chaîne non solo l’epoca, ma l’idea della tavola come luogo di diplomazia e cultura. Basti pensare che la Chaîne fu fondata nel 1248 da re Luigi IX di Francia, canonizzato proprio da Bonifacio VIII nel 1299. Aggiungo che il progetto è stato sostenuto sin dalle prime battute e con entusiasmo dal sindaco di Anagni, Daniele Natalia». Nella Sala della Ragione, un convegno storico dedicato al ruolo politico di Anagni e al primo Giubileo del 1300, moderato dalla stessa Livreri. Sono intervenuti il prof. Lorenzo Proscio, storico anagnino; l’arch. Carlo Vompi, urbanista, il prof. Giuseppe Nocca, esperto della cucina dei Caetani.
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