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Proteste in vista

Batosta Tari, spediti quasi diecimila avvisi

In arrivo le prime cartelle di pagamento; cittadini furiosi per gli aumenti

Batosta Tari, spediti quasi diecimila avvisi

Tari per l’anno 2025, in arrivo le prime cartelle di pagamento; cittadini inviperiti per il vertiginoso aumento e minaccia di proteste alquanto eclatanti. Un periodo affatto allegro, per l’assessore Carlo Marino che oltre alla delega alla cultura e al turismo detiene anche quella al bilancio con annessi tributi. Il consiglio comunale aveva deliberato la tariffa Tari per l’anno 2025, che nessuna forza politica aveva contestato nei modi e termini di legge. L’Agenzia delle entrate e riscossione, incaricata dal Comune dietro compenso di circa 60.000 euro, ha iniziato l’invio delle cartelle di pagamento, e la rabbia degli utenti sta montando a dismisura.

A fronte del costo del servizio di igiene urbana, che somma poco più di tre milioni di euro, i cittadini sono chiamati a versare l’importo totale di 4.006.807 euro. Il pagamento è scaglionato: prima rata entro il 30 novembre 2025; seconda rata entro il 31 gennaio 2026; terza rata entro il 31 marzo 2026; quarta rata entro il 31 maggio 2026. È fatta salva la possibilità per il contribuente di provvedere al versamento in un'unica soluzione, entro il 31 maggio 2026.

La composizione del gettito, secondo i calcoli degli uffici comunali, comprende: tassa 3.797.876 compreso agente di riscossione; al gettito netto di 3.739.920 vanno aggiunte le componenti perequative e la Tefa (addizionale provinciale 5%) di 189.531. Il tutto, suddiviso nei 9.802 avvisi di pagamento spediti. Come termine di paragone, la Tari del 2022 era di 3.013.000, quella del 2024 di 3.348.000. I numeri destano sconcertoe in molti si chiedono se sia legittimo che il Comune incassi una somma superiore al costo del servizio. Le leggi hanno subito qualche modifica, ma non tanto da giustificare tale lievitazione. La gente si sente tartassata e sta prendendo corpo l’idea di ripetere una forma di protesta attuata qualche anno fa: depositare i sacchi di immondizia sotto Palazzo d’Iseo.

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