Veroli
06.10.2025 - 10:00
La pioggia battente ha salutato l’ingresso dell’arcivescovo Santo Marcianò in città. Tuttavia, il piano B previsto dall'Amministrazione comunale e dal Capitolo della Concattedrale è prontamente entrato in funzione. Accoglienza nell’aula consiliare, anzichè al Monumento ai Caduti, breve processione dalla Basilica di Santa Maria Salome e ingresso solenne in Concattedrale: tutto si è svolto con precisione e ordine. Monsignor Marcianò è entrato in chiesa portando con il suo sorriso, tra le navate di Sant’Andrea, quel sole così avaro di luce e calore all’esterno.
Il sindaco Germano Caperna ha voluto sottolineare come Veroli sia stata la prima città ad accogliere il nuovo vescovo e come sia ora la casa di monsignor Marcianò. Proprio su questo aspetto, l’arcivescovo ha richiamato l'attenzione dei fedeli: «Questa è la città della Scala Santa e io entro a Veroli come si sale su quella Scala: in ginocchio. Ma Veroli è una città eucaristica. Per grazia, per letizia noi abbiamo avuto questo miracolo del 1570. Ma perchè il Signore ha permesso questi prodigi importanti tra noi? Perchè devono rivivere in adorazioni continue, coinvolgendo tutto il popolo di Dio, come stimolo propulsore per l’intera Diocesi. Come vorrei, nel silenzio della preghiera, che fossimo testimoni di quella gratuità che è racchiusa nell'Eucarestia, con una comunione vera che si fa fraternità e servizio. Chi può ricambiare l’amore di Dio? Gesù chiede un servizio di comunione, che nasce dall’amore che ci unisce a Dio. Penso a voi sposi, testimoni della fedeltà dell'amore, avete la gioia di trasmettere la vita. Penso a voi sacerdoti, icone di Cristo buon pastore. Giovani, lasciatevi interrogare dal Signore, non abbiate paura. A voi contemplativi, segno dell'assoluto di Dio, ai laici, impegnati nel servizio alla vita, a chi vive la sofferenza: sono qui per tutti voi. Vi consegno me stesso. Il sindaco mi ha fatto tanti regali, come posso ricambiare? Mi ha tranquillizzato questo pensiero: ti consegno la mia vita, il mio ministero che è per tutti voi. Come dice San Paolo, soffriremo insieme, gioiremo insieme, cammineremo insieme, sostenuti dalla grazia di Gesù Eucarestia, dalla dolcezza della Madre di Dio, dalla protezione di Santa Maria Salome».
«Inizia una nuova storia - ha commentato il parroco don Tonino Antonetti nel saluto - Come comunità ci impegniamo a sostenerla in quella preghiera incessante, in quel dialogo silenzioso con Dio che lei ci indica come primario ed essenziale». Presenti alla funzione le autorità civili e militari. Al termine della messa, animata dal coro “Gaudete in Domino” diretto dal maestro Luigi Mastracci, la tradizionale benedizione dalla loggia ha chiuso un giorno di festa e di preghiera.
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