Spazio satira
L'intervista
16.10.2023 - 20:00
Torna nel cuore della città la "pizza tutta in famiglia" di Marco Paniccia. Lo storico ristoratore di Frosinone dopo nove anni ha riaperto il locale di piazza Caduti di via Fani, proprio lì dove tutto è cominciato con il "3.0".
Dal 2003 con il pub "Railways" fino alla gestione del "Penelope", adesso riparte con "Pizzapì". Un ritorno tanto atteso, con l'inaugurazione della settimana scorsa che è stata un successo. Un nuovissimo forno a legna che per ore ha sfornato pizze per ogni gusto. In città lo conoscono tutti e adesso sono curiosi di assaggiare la sua nuova "pizza social", perché è così che Marco definisce questo nuovo esperimento.
Un ritorno molto atteso, tanto che la serata inaugurale ha fatto registrare il pienone. Pizza, birra e fritti per tutti...
«Sinceramente non ce lo aspettavamo. Sono passati quasi dieci anni da quando abbiamo deciso di spostarci. E oggi siamo di nuovo qui a piazza Caduti di via Fani. In questo locale il "3.0" ha cominciato la sua attività. Ma ovviamente non ci siamo fermati. Abbiamo proseguito con altre tre aperture e tutte hanno registrato un bilancio positivo. Ma nonostante tutto il nostro cuore è rimasto qui, da dove siamo partiti».
Venti anni di attività, non potevate che festeggiare nel migliore dei modi...
«La nostra attività è partita nel 2003, forse tu non eri neanche nata (scherza, ndr), non troppo lontano da dove ci troviamo oggi, in via Verdi, con il "Railways". Abbiamo cominciato offrendo panini e birra. Poi abbiamo preso in gestione il "Penolope", rinnovando il locale. Dopo è arrivato il salto nella ristorazione vera e propria. E l'idea del "3.0" nasce proprio dai due locali precedenti. Un posto completamente rinnovato e che riparte da zero».
Cosa vi ha spinto ad aprire un nuovo locale a Frosinone?
«In tutto abbiamo lanciato sette locali. E oggi presentiamo "PizzaPì". Perché? Volevamo realizzare una vera e propria "pizzeria sociale", con prezzi molto vantaggiosi e accessibili a tutti. Un posto per gustare un'ottima pizza, sorseggiare una birra e guardare la partita della propria squadra del cuore in compagnia di qualche buon amico».
E c'è anche un'importante novità...
«Il locale è molto smart e al passo con i tempi. Ad esempio la prenotazione non è obbligatoria, poi abbiamo degli ottimi sistemi elettronici per effettuare gli ordini e anche il pagamento direttamente al tavolo tramite lo smartphone. Siamo sicuri che l'idea funzionerà e che verrà apprezzata dai nostri clienti».
Ci sono altre novità, ad esempio nella gestione? Oppure è rimasto tutto invariato?
«Lo staff è quasi tutto nuovo a parte le nostre colonne portanti. Abbiamo introdotto un altro pezzo importante in questo anello che sarà il nuovo gestore. È Francesco Annisi, mio nipote. Sarà lui al timone. Insieme a me, a mia sorella e a mio cognato che è anche il nostro chef storico del "3.0" già da prima che nascesse la cucina».
Insomma, gli elementi per una nuova e bella avventura ci sono tutti...
«Le persone hanno risposto alla grande. È partito tutto da una locandina e oggi è pieno di gente. Ci fa piacere, vuol dire che ci vogliono bene...».
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