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Ambiente

Rifiuti, la Regione diffida tutti: venti giorni per indicare i siti

Nota dell'ente sindaci e alle Province dei singoli Ato. In Ciociaria la situazione si è complicata da quando non è più operativa la discarica di Roccasecca

Tutti diffidati i presidenti delle Province del Lazio al fine di ottemperare entro il 20 luglio prossimo all'individuazione dei siti in cui realizzare discariche e impianti per il trattamento dei rifiuti. Una decisione arrivata ieri a firma del direttore dell'area rifiuti Andrea Rafanelli, su input ovviamente del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e dell'assessore ai rifiuti Massimiliano Valeriani. La decisione era nell'aria dopo l'incendio che ha distrutto il Tmb di Malagrotta. L'emergenza rifiuti è ormai evidente in particolare a Roma. E infatti uno dei passaggi che farà maggiormente discutere del provvedimento dice: «Ci preme evidenziare che allo stato attuale, la Regione si trova nella fase di discussione per l'emanazione della legge disciplinante la costituzione degli Ato, che costituisce l'ultimo tassello per l'implementazione dell'architettura del governo della gestione del ciclo dei rifiuti.

L'Ato opererà in modalità sovracomunale attraverso i singoli Ato, competenti per Comune, nella gestione del ciclo-rifiuti in aderenza ai principi comunitari di efficacia, efficienza ed economicità di gestione, ciò anche per superare la frammentazione attualmente esistente sul territorio. Tuttavia, al contempo, la scrivente Direzione riscontra che le Province non hanno ancora redatto e adottato il proprio Piano di Gestione dei Rifiuti Provinciale di competenza nonché, nell'ambito della sua predisposizione, non risultano essere state definite le aree idonee per l'insediamento degli impianti di smaltimento dei rifiuti nonché l'individuazione della necessaria rete impiantistica per il trattamento dei rifiuti e il recupero della frazione organica da raccolta differenziata».

La Regione Lazio rimarca come tutte le province, tranne Viterbo, sono oggi prive di impianti e siti di discarica in grado di chiudere il ciclo all'interno dell'Ato. E secondo l'amministrazione Zingaretti tutto questo non è più giustificabile. Dunque, arriva la diffida. Il documento del dottor Rafanelli fa il punto su ogni singola provincia: «Al Comune di Roma il Governo ha dato poteri straordinari per pianificazione e realizzazione di un sistema integrato di rifiuti e si apprende della volontà di chiudere il ciclo dei rifiuti sul territorio comunale inserendo nel sistema integrato anche la valorizzazione energetica del rifiuto indifferenziato».

Situazione diversa nell'area metropolitana della Capitale. «Pur avendo indicato la discarica di Albano, si rileva che oggi essa non è in esercizio e non vi è indicazione di altro impianto in sostituzione, per cui l'Ato risulta senza impianto di discarica di riferimento».
Non va meglio a Frosinone dove «risulta che la discarica gestita dalla società M.A.D. srl, nel Comune di Roccasecca, non risulta operativa seppure invitata ad entrare in esercizio più volte da questa direzione, l'Ato risulta senza impianto di discarica di riferimento». Per l'Ato di Rieti «non risultano indicazioni sull'impiantistica di riferimento per la gestione dei rifiuti indifferenziati ed in particolare l'Ato risulta senza impianto di discarica di riferimento».

E veniamo a Latina, dove il commissario ha individuato tre siti idonei lasciando però la scelta ai sindaci della provincia rispetto a dove realizzare cosa. La Regione con il suo atto diffida ad adempiere anche i sindaci della provincia di Latina oltre a quelli delle altre province del Lazio, entro il 20 luglio prossimo, indicando dove realizzare gli impianti e le discariche per chiudere il ciclo in modo autonomo. Rafanelli aggiunge: «Diventa quanto mai urgente ed improcrastinabile che per ogni Ato sia individuata e messa in esercizio l'idonea impiantistica di riferimento e, alla luce di tale necessità, si evidenzia la priorità di procedere all'individuazione dell'impianto di discarica di bacino o dei siti idonei per la realizzazione della discarica e dell'impiantistica correlata, anticipando al più presto questo aspetto strategico, rispetto alla redazione e approvazione del Piano Provinciale».

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