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Presidenza dell'aula e assetto di giunta: la partita è doppia

La carica istituzionale della guida del Consiglio comunale è l'architrave Vicesindaco, deleghe, criteri ed equilibri: il sentiero è molto stretto

La condizione "sine qua non" sarà rappresentata dalla presidenza del consiglio comunale. Poi si passerà all'attribuzione numerica degli assessorati ai singoli gruppi. Quindi la definizione delle deleghe. Non sarà semplice trovare la quadra, ma certamente dopo la terza vittoria consecutiva il centrodestra non può permettersi passi falsi. Il sindaco Riccardo Mastrangeli farà un giro preliminare con i leader dei partiti e delle liste civiche, ai quali ribadirà che si aspetta non soltanto le indicazioni dei nomi ma anche proposte di sintesi politica.

La presidenza del consiglio
Adriano Piacentini (Forza Italia) la rivendica sulla base di un accordo tra gentiluomini con Riccardo Mastrangeli e Nicola Ottaviani. Non è un mistero che Piacentini intendeva candidarsi alle primarie. Poi ha sostenuto Mastrangeli: con ogni probabilità il tema della presidenza del consiglio (ruolo che il vicecoordinatore provinciale degli "azzurri" ha ricoperto nella scorsa consiliatura) è stato affrontato nel faccia a faccia decisivo. Il punto è che si tratta di una carica che, diversamente dalle nomine in giunta, deve essere votata a maggioranza in aula. Il rischio dei "franchi tiratori" incombe sempre e comunque. Piacentini però ha ripetuto in ogni occasione che si aspetta una blindatura della coalizione. L'altro nome che circola per la presidenza del consiglio comunale è quello di Massimiliano Tagliaferri (Lista Ottaviani), riconfermato consigliere con una valanga di voti. Certamente però c'è un'altra considerazione da fare: mentre la nomina ad assessore deve essere continuamente supportata dai gruppi consiliari, per il presidente dell'aula il discorso è diverso. Infine i numeri dell'aula: la maggioranza (sindaco compreso) conta 21 esponenti, le opposizioni 12. La quota per l'elezione è 17.

Il numero degli assessorati
Sono stati 9 nel secondo mandato di Ottaviani, ma possono essere portati a 10. I gruppi di maggioranza sono 7 e si sta valutando seriamente l'opzione di allargare la coalizione nella direzione di Mauro Vicano (il nome per la giunta è quello di Alessandra Sardellitti). Se la presidenza del consiglio viene tenuta fuori dall'assetto dell'esecutivo, allora lo schema potrebbe essere il seguente: 2 assessorati alla Lista Ottaviani, 2 a Fratelli d'Italia, 1 alla Lista Mastrangeli, 1 alla Lista per Frosinone, 1 a Forza Italia, 1 alla Lega, 1 a Frosinone Capoluogo. Vuol dire che un eventuale ingresso di Alessandra Sardellitti comporterebbe la necessità di arrivare a quota 10 assessorati. Se invece la presidenza dell'aula viene conteggiata nell'ambito delle cariche appannaggio della maggioranza, allora è complicato che gli "azzurri" possano esprimere anche un assessore.

La rosa dei nomi
La Lista Ottaviani è la prima forza politica del centrodestra e ha portato in aula 5 consiglieri. Tra i quali 3 assessori uscenti: Valentina Sementilli, Massimiliano Tagliaferri e Angelo Retrosi. Tre pezzi da novanta. Naturalmente Nicola Ottaviani dirà la sua nella fase delle trattative e della mediazione. Poi c'è Fratelli d'Italia, che ha 4 consiglieri comunali: Sergio Crescenzi, Alessia Turriziani, Alessia Savo e Franco Carfagna. Il partito di Giorgia Meloni con ogni probabilità esprimerà 2 assessori. Il nome che circola maggiormente è quello di Fabio Tagliaferri, portavoce cittadino del partito. È lui ad aver costruito la lista. Più in generale potrebbe anche passare il concetto che FdI si affidi a due esterni per la rappresentanza in giunta. Potrebbe esserci l'opzione dell'assessore uscente Elisabetta Tozzi. Quindi la Lista Mastrangeli (3 consiglieri): in pole Anselmo Pizzutelli, ma c'è pure Maria Antonietta Mirabella. Anche perché comunque le "quote rosa" andranno tenute in considerazione. La Lista per Frosinone ha espresso 3 consiglieri, tra i quali la prima degli eletti Francesca Chiappini. Per la giunta il nome è quello del leader Antonio Scaccia. Sul versante di Forza Italia, la presidenza dell'aula sarà determinante. Oltre a Piacentini è stata eletta Cinzia Fabrizi, già assessore nella consiliatura Ottaviani. I consiglieri della Lega sono Giovanni Bortone e Rossella Testa: per l'assessorato però circola altresì il nome di Danilo Magliocchetti, capogruppo uscente e coordinatore della lista. Quindi Frosinone Capoluogo: il consigliere è Pasquale Cirillo, in pole per l'assessorato. L'intesa con Mauro Vicano e la nomina di Alessandra Sardellitti assessore avrebbero l'effetto di portare a 22 (su 33) il numero dei consiglieri di maggioranza. Una prospettiva che non dispiacerebbe affatto al sindaco Riccardo Mastrangeli.

Il vicesindaco e le deleghe
Il criterio sarà determinante. La prima parola spetterà alla Lista Ottaviani: Valentina Sementilli con 611 voti è in pole. Poi Massimiliano Tagliaferri: 504 preferenze. Bisognerà pure vedere la valutazione politica globale. Poi c'è Fratelli d'Italia, con Fabio Tagliaferri. Quindi la Lista per Frosinone: Antonio Scaccia. Si tratta di una carica prestigiosa, autorevole e "pesante". Sicuramente ci sarà una riflessione politica a tutto tondo. Sul versante delle deleghe, le più ambite sono quelle ai lavori pubblici e ai servizi sociali. La più delicata è quella al bilancio, per dieci anni amministrata dall'attuale sindaco Riccardo Mastrangeli. Infine l'urbanistica: Ottaviani l'ha sempre mantenuta per sé. Mastrangeli potrebbe fare altrettanto.

Le elezioni del 2023
Il prossimo anno si vota sia per le politiche che per le regionali. Significa che l'assetto politico del Comune capoluogo dovrà essere salvaguardato dai partiti e dai leader del centrodestra, anche nell'ottica di quelle che potranno essere le candidature alla Camera, al Senato e alla Regione Lazio. Ma c'è un altro appuntamento da tenere in considerazione: il voto per la presidenza della Provincia. Il centrodestra ci punta molto e Riccardo Mastrangeli potrebbe essere il candidato. C'è l'esigenza di "tenere il quadro", in primis a Frosinone.

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