Spazio satira
Il caso
08.05.2021 - 09:00
Qualcuno, probabilmente, dovrà trovare un altro lavoro.
O almeno un altro concorso. Anche se con l'aria che tira bisognerà stare un po' più accorti. Sembra ormai scontato l'annullamento del concorso di Allumiere che ha consentito alla Regione Lazio, e non solo, di pescare nella graduatoria per assumere a tempo indeterminato amici e amici degli amici.
E questo alla luce della retromarcia innescata dal piccolo comune in provincia di Roma. Al di là dell'atto d'indirizzo del consiglio comunale che ha sollevato dubbi sulla procedura, a pesare su quella che è una decisione che appare imminente è stato soprattutto il parere dell'avvocato Stefano Trippanera che lascia pochi margini di manovra.
Il 14 aprile scorso è stata proprio la giunta comunale di Allumiere a richiedere la redazione di un parere relativo allo svolgimento del concorso incriminato.
Il parere
Il nodo è la graduatoria miracolosamente lievitata.
C'è poi la scelta della commissione esaminatrice di spostare il punteggio minimo per l'ammissione alle prove successive da 21/30 a 31/45. Scrive l'avvocato Trippanera: «Tale modifica ha comportato un lieve abbassamento del punteggio percentuale necessario al superamento della prova, dal 70 al 68,88%». Poca cosa, si dirà. Il problema, in realtà, è successivo.
Dalla prova pre-selettiva sarebbero dovuti scaturire i nominativi dei venti candidati (poi cresciuti fino a superare quota cento), purché avessero ottenuto il punteggio minimo di 31/45. Con la possibilità di ammettere, oltre ai primi venti, anche coloro che avessero raggiunto un punteggio pari al ventesimo classificato. A ottenere il punteggio di 31/45 sono stati in cinquantanove. Ma dall'esame dell'elenco dei candidati, scrive ancora Trippanera, «emerge invece che sono stati ammessi alla successiva prova scritta tutti i candidati che hanno riportato un punteggio pari o superiore a 21/45. La graduatoria – sottolinea l'avvocato – risulta quindi viziata».
Infine un "consiglio": «L'amministrazione dovrà valutare la percorribilità di un annullamento, anche in autotutela». Ed è quello su cui sta ragionando il sindaco Antonio Pasquini.
L'infornata
Tra i candidati, come si ricorderà, ci sono il segretario del circolo cittadino di Frosinone del Partito democratico Andrea Palladino, oggi dipendente della Regione Lazio, l'assessore (esterno, giusto per chiarezza), che tra le varie deleghe ha i rapporti con la Regione (che detta così fa ridere) di Isola del Liri, Massimo D'Orazio, e il giornalista Riccardo Strambi, questi ultimi assunti dal Comune di Guidonia Montecelio. Tutti vicinissimi, come del resto lo stesso primo cittadino di Allumiere che per tre anni ha lavorato nell'Ufficio di presidenza regionale, all'ex presidente del Consiglio Mauro Buschini, dimessosi una volta esploso il caso. E finora uno dei pochi ad aver pagato veramente, come il segretario generale del comune di Allumiere, Andrea Mori, per inciso presidente della commissione d'esame del concorso, sollevato dall'incarico dal sindaco Pasquini.
Vicenda chiusa? No, almeno per ora.
Oggi ad Allumiere si riunirà la conferenza dei capigruppo con l'intenzione di analizzare il parere dell'avvocato Trippanera. Ma, come quasi sicuramente accadrà per l'altro concorso dei miracoli, quello dell'Azienda sanitaria di Latina per settanta posti da impiegato amministrativo, sicuramente ci saranno ricorsi. Perché, oltre agli amici degli amici, ai bandi partecipano anche quelli che le carte in regola ce l'hanno veramente.
Le ripercussioni per il Pd
Ultima nota: le conseguenze politiche. È evidente che la decisione di annullare il concorso, dopo che nelle ore successive al terremoto alla Regione Mauro Buschini aveva parlato di procedura «non solo regolare ma pienamente trasparente», qualche ripercussione nel Pd di Frosinone ce l'avrà eccome. Le frizioni tra le varie anime del Partito democratico sono ormai all'ordine del giorno. E l'imbarazzo che si respira è più di una sensazione. Una certezza c'è, anche in questo caso siamo soltanto all'inizio.
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