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Isola del Liri

Gli ultimi sette anni di storia del "Liri blues festival": la verità dell'ex organizzatore della kermesse

Tommaso Cerroni racconta le vicende che hanno portato alla fine della storica manifestazione

Giungono al sottoscritto richieste di notizie sul programma del Liri Blues Festival 2025 e per gli affezionati sul perché non si sia tenuto lo scorso anno e, non vedendo il programma 2025 pubblicato, come mai non si svolga quest’anno e visto che oltre queste legittime domande spesso vengono anche avanzate delle illazioni e delle fantasiose considerazioni circa le responsabilità della situazione nella quale versa il festival da qualche anno a questa parte e in considerazione del fatto che tali illazioni coinvolgono in prima persona il sottoscritto, ritengo sia giunto il momento di spiegare una volta per tutte le cause che hanno determinato l’attuale situazione. In occasione del ventennale del gemellaggio tra Isola del Liri e la città di New Orleans che cadeva nell’anno 2017, lo staff organizzativo della manifestazione ebbe un incontro in comune con l’allora assessore alla Cultura Lucio Marziale, nel quale si stabilì di comune accordo che avremmo dovuto occuparci oltre che dell’allestimento del festival anche di organizzare le celebrazioni del gemellaggio.

Allestito il programma dei due eventi che comportavano un preventivo pari ad euro 35.000 comprendenti oltre le celebrazioni tre serate di grande musica con nomi blasonati della scena Blues internazionale (come da format consolidato), presentammo il tutto all’assessore. A tale presentazione “non seguì mai alcuna risposta da parte dell’assessore ne da nessuno dei membri della maggioranza consiliare” tant’è che apprendemmo dell’indisponibilità del comune ad erogare la somma da noi richiesta “tramite l’editoriale Ciociaria Oggi” e la spiegazione di tale indisponibilità fu resa nota stavolta dall’assessore attraverso un’intervista in diretta resa all’emittente Lazio TV. In quella occasione il giornalista dell’emittente tra le altre domande chiese all’assessore se non fosse stato il caso di valutare con l’organizzazione la possibilità di ridurre l’importo apportando qualche modifica al programma prima di procedere direttamente alla rinuncia allo svolgimento del festival. A tale domanda l’assessore rispose dicendo “non siamo al mercato, è la che si tratta non in comune” (Mah!) quando invece gli aggiustamenti ai programmi delle manifestazioni sono una pratica del tutto normale che da sempre si attua dappertutto anche fuori dai confini nazionali e si verificano spesso anche nelle iniziative delle amministrazioni comunali.

Una risposta più ridicola e strumentale di questa non avrebbe potuto darla. Questo primo atto determinò l’inizio della fine del Liri Blues ad Isola del Liri. Il festival non si tenne e le celebrazioni del ventennale del gemellaggio tra Isola del Liri e New Orleans furono organizzate in prima persona dal Comune e il risultato fu catastrofico, le serate organizzate in onore della delegazione americana giunta ad Isola del Liri comprendente anche un senatore del congresso il quale, memore della celebrazione del gemellaggio stesso che vedeva il Liri Blues Festival come collante tra le due città, si aspettava giustamente di trovare il festival una volta giunto ad Isola del Liri e non lo squallore che invece lo aspettava, le serate furono di uno squallore unico sia nel livello qualitativo sia nella partecipazione di pubblico che vide nelle varie serate presenze in piazza stimabili in una media oscillante tra 15 e le 40 persone, basti pensare che in occasione dell’ultima serata organizzata in loro onore vedendo la piazza “vuota” pensarono bene di trasferire la delegazione nella vicina Sora dove era in programma un concerto di Renzo Arbore, cittadino onorario di New Orleans oltre al fondatore del Liri Blues Festival Luciano Duro, probabilmente anche consapevoli dell’amore che Arbore nutre verso la città di New Orleans e la musica di quella città.

Avrebbe quindi certamente accettato e onorato di buon grado una delegazione proveniente proprio dalla capitale musicale della Louisiana e cosi fu. L’organizzazione del comune quindi risultò essere l’esatto contrario di ciò che sarebbe stato se avessimo organizzato noi e che storicamente sono risultate essere tutte le serate del del Liri Blues che vedevano migliaia di visitatori che giungevano in città da mezza Italia oltre che da diversi paesi del mondo come Svezia (nel caso del concerto di Willy DeVille), Inghilterra, Germania, Olanda, Francia, Spagna, Svizzera (in occasione di quello di Jimmy Smith) presenze documentatedai registri di ingresso negli alberghi e che facevano confluire nell’economia cittadina una valanga di soldi. Inoltre da indiscrezioni trapelate all’epoca pare che questa celebrazione organizzata dal comune senza lo svolgimento del festival sia addirittura costata “qualche migliaio di euro più dei 35.000 che avevamo chiesto” e che avrebbero per giunta compreso una grande edizione del Liri Blue Festival.

Davanti a questa situazione e preso atto del fatto che il comune “non voleva più il festival”, ormai era fin troppo evidente, il sottoscritto si recò nella vicina città di Veroli dove sapeva di poter interloquire con un’amministrazione comunale attenta e volta agli interessi della propria città. Infatti dopo un breve colloquio durato poco più di una ventina di minuti (ci intendemmo al volo) con l’allora Sindaco Avv. Simone Cretaro, la responsabile della Cultura e con il presidente della Pro Loco, fu deciso di spostare il festival nella loro città. Ciò fu fatto al fine di evitare che il festival morisse e il Sindaco Cretaro fu chiaro nello specificare che “ospitava” il festival esclusivamente per mantenerlo in piedi perché era una manifestazione di grande valore ma evidenziò che sarebbe comunque dovuto quanto prima tornare ad Isola del Liri perché era patrimonio di quella città delle cascate. Fu cosi che si tenne a Veroli dal 2018 al 2020.

A riguardo va citato che l’edizione che vedeva il trentesimo anniversario del festival ricadeva nella città di Veroli e l’amministrazione fu cosi disponibile da accettare l’inserimento nel programma di una serata da tenersi ad Isola del Liri all’interno del Castello Boncompagni-Viscogliosi proprio per tenere una connessione in piedi con Isola del Liri (sensibilità che dovrebbe avuto avere il sindaco di Isola del Liri più che quello di Veroli). In quell’occasione invitammo a suonare il gruppo "Alumni Jazz Consort", del dipartimento Jazz del Conservatorio di Frosinone, diretto da Rossana Casale in un tributo a Bessie Smith. Alla serata invitammo ufficialmente l’amministrazione del comune Isolano alla serata ma venne disertata in blocco. Nessuno rispose al nostro invito (anche in questo caso), non venne il Sindaco, non venne l’assessore alla Cultura ne nessun delegato del comune mentre erano presenti il Sindaco, l’Assessore alla Cultura e il Presidente della Pro Loco della città di Veroli e altri rappresentanti istituzionali della stessa città. Successivamente ci fu lo stop in tutta Italia causa pandemia e nel 2022 il festival tornò ad Isola del Liri grazie a dei fondi che l’associazione culturale Isolana Events l’anno precedente aveva ricevuto dall’assessore regionale Ciacciarelli.

Questa collaborazione con Events è durata fino al 2023 dopo di che l’assessore regionale non ha più erogato fondi all’associazione per ragioni politiche e quindi non di nostra pertinenza essendo stato il Liri Blues sempre fuori da qualsiasi logica politica, infatti negli anni il festival si è svolto con finanziamenti avuti da giunte di sinistra di destra civiche ecc.… e quindi davanti a questa nuova situazione il sottoscritto inviò al comune di Isola del Liri con lettera protocollata il giorno 25 Marzo 2024 alle ore 10,00 una richiesta volta a conoscere l’eventuale disponibilità del comune a finanziare l’edizione 2024 del festival. In seguito a tale richiesta ci fu un incontro in comune, presenti il Sindaco, Il Presidente del Consiglio comunale S.Vitale, l’allora assessore alla Cultura M. D’Orazio il quale per tutta la durata della riunione “non prese mai la parola”, l’assessore G. Venditti, il Sig, M. Gabriele coorganizzatore del festival con il sottoscritto e il Presidente dell’associazione Events P. Diamanti. In questo incontro il Sindaco tenne a precisare in primis alcune condizioni propedeutiche allo svolgimento della manifestazione e cioè che il fondatore del festival Luciano Duro non sarebbe dovuto comparire in nessun modo durante lo svolgimento del festival quindi nessuna menzione, nessuna visibilità e per nessun modo sarebbe dovuto salire sul palco pena la non disponibilità a proseguire la riunione. Tenne a ribadire queste condizioni svariate volte fin quando il sottoscritto chiese se si poteva discutere della possibilità di fare o meno il festival piuttosto che star li ad ascoltare considerazioni e risentimenti personali che non riguardavano ne i presenti ne il festival e che non era corretto stare a parlare di una persona assente alla riunione.

Fu cosi che il Sindaco disse che la mia richiesta protocollata in comune era giunta in ritardo in quanto il bilancio preventivo 2024 era purtroppo già stato discusso nel passato mese di Dicembre e il LiriBlues “non era stato inserito" ma che ad ogni modo siccome era in attesa di un bando regionale che sarebbe uscito entro il prossimo mese di Aprile ci saremmo aggiornati per la fine di questo mese. Il sottoscritto manifestò il proprio stupore su come il Sindaco avesse potuto “dimenticare” una manifestazione che lui stesso in un’intervista rilasciata alla giornalista Irene Mizzoni tenutasi nell’aula consiliare del Comune il giorno 17 Maggio alle ore 18.30 definì testualmente: “Il Liri Blues Festival è uno degli asset principali e più importanti della vita economica e sociale della nostra città”; al che chiesi al Sindaco: “cosi principale ed importante da essere dimenticato"? Chiesi comunque la cortesia di essere avvisato sia per un si che per un no entro il mese di Aprile (termine che il Sindaco stesso aveva indicato) in quanto avevo il programma del festival “opzionato” presso un’agenzia di management di artisti la quale non avrebbe potuto tenere in piedi l’opzione oltre quella scadenza. Ebbene il giorno 29 Aprile 2024 non avendo ancora notizie provai a telefonare al Sindaco, al Presidente del Consiglio Vitale e all’Assessore alla Cultura D’Orazio “senza ricevere nessuna risposta da tutti e tre” provai quindi ad inviare sempre a loro un messaggio whattsApp il giorno 29 Aprile alle ore 17:35 “senza ricevere nessuna risposta anche in questo caso da tutti e tre” al che il giorno 9 Maggio alle ore 10:45 depositai presso l’ufficio protocollo del Comune una lettera indirizzata al Sindaco e ai suoi collaboratori nella quale chiedevo notizie ricordando l’impegno assunto nella precedente riunione di Marzo.

Ebbene “anche in questa terza occasione non ebbi risposta” contravvenendo, a questo punto lasciatemelo dire, anche alle basilari regole della buona educazione. Una telefonata può sfuggire, un messaggio puoi dimenticarlo ma ignorare anche una corrispondenza protocollata che per un politico è pane quotidiano indica menefreghismo totale verso il contenuto e il mittente della stessa. E giungiamo cosi all’anno in corso e anche qui il sottoscritto ha regolarmente chiesto al Comune, con lettera depositata presso l’ufficio protocollo dello stesso questa volta in data 19 Dicembre 2024 alle ore 10:10, richiesta di finanziamento e patrocinio per l’allestimento dell’edizione 2025. Il comune, in linea con il loro modus operandi ormai consolidato, “anche in questa occasione non ha proferito nessuna risposta”. Alla luce di questa realtà appare chiaro ad un bimbo l’assoluta mancanza di volontà del comune di tenere in piedi il festival nonostante l’attuale assessore alla cultura stia ponendo in atto dei tentativi per reperire dei fondi che comunque il Comune dovrebbe anticipare e quindi occorre comunque una volontà collettiva dello stesso nel volerlo svolgere.

Purtroppo però per allestire una manifestazione di livello occorre un’azione corale e una volontà condivisa di intenti e all’interno della maggioranza consiliare i fatti e la storia recente testimoniano in maniera indiscutibile la totale mancanza di questi requisiti fondamentali nonostante il livello che questo festival ha raggiunto. Purtroppo per gestire un festival come il Liri Blues e/o come tanti altri esistenti nel paese occorrono menti aperte che operino all’unisono esclusivamente per il bene della propria terra e della propria gente come avvenne nel caso della giunta comunale di Veroli, quando invece questi intenti cedono il passo a rancori e ad interessi di diversa natura accade quel che è accaduto al Liri Blues. Questa è la vera storia del Festival dal 2017 ad oggi. Tutto il resto sono parole spese da chi non conosce la realtà dei fatti e quindi null’altro che ridicole illazioni. Questa è la storia e la verità degli ultimi sette anni del Liri Blues Festival del quale il sottoscritto lascia la responsabilità dell’organizzazione essendo venuti ormai a mancare i requisiti basilari per continuare. Le scorrettezze e i fatti su citati si riesce a superarli nel momento in cui si organizzano manifestazioni per mestiere non quando le cose si fanno per passione e per il bene della propria città pur non essendo il sottoscritto neanche nativo di Isola del Liri. Ho ricoperto il ruolo di responsabile organizzativo per circa 30 anni riuscendo insieme a Luciano, Massimo, Antonio, Pietro, Cristiano e tanti altri a gestire artisti abituati ad esibirsi in grandi scenari internazionali, ricordo un pomeriggio mi squillò il cellulare e sentii una voce ferma ed imponente dire: Pronto parlo con Tommaso? si dissi io, con chi ho il piacere di parlare? sono Renzo Arbore e volevo chiederti una cosa, posso? dimmi pure latua chiamata mi onora; ma la band dei Colosseum che avete in programma è quella originale? ceto dissi io; ma come avete fatto a prenderla?…. insomma a fine conversazione lo invitai al concerto e rimanemmo in accordo che avrei inviato una macchina a Roma a prelevare lui e Dario Salvatori che già frequentava il festival da alcuni anni, per venire al concerto dei Colosseum. In chiusura della lunga chiacchierata quando capì che organizzavamo per passione verso la musica e per amore verso la propria città e che non c’era un biglietto d’ingresso disse: “ascolta Tommaso, se vuoi usa pure il mio nome come ritieni più opportuno, ti invio subito un messaggio con il quale ti autorizzo”.

Purtroppo però un attacco di sciatica lo costrinse ad annullare oltre la sua presenza ad Isola del Liri anche alcuni concerti. Lo incontrai subito dopo il Liri Blues ad Umbria Jazz, era a cena nel ristorante presso l’arena Santa Giuliana in cui si sarebbe esibito Prince, lo fermai dopo cena e gli dissi: ciao Renzo sono Tommaso del Liri Blues al che lui mise una mano in tasca, tirò fuori una scatola con delle compresse e mi disse: “vedi? sono le pasticche per la sciatica che mi ha impedito di venire al vostro festival”. Rimanemmo forse una decina di minuti a conversare, volle sapere del Liri Blues e della città, gli feci vedere la cascata dal cellulare e ne rimase ovviamente esterrefatto. Salutandoci gli dissi “spero di poterti ospitare in città per un buon pranzo ciociaro e per una visita alla cascata” e lui rispose “molto volentieri”. Arbore, la tesi di laurea sul Liri Blues https:// www.tesionline.it/tesi/scienze-della-comunicazione/un-evento-come-motore-di-sviluppo- un-isola-di-blues/13352, Dario Salvatori che per alcuni anni è amichevolmente venuto al festival presentando “per amicizia” le serate di spicco e tanti altri aneddoti dicono che una grande nave per poter fare importanti traversate ha bisogno di acqua, venti, carburante ed equipaggio e se uno solo di questi elementi viene a mancare la nave si ferma o addirittura affonda. Lascio quindi la responsabilità organizzativa del Liri Blues Festival alla quale ho dedicato oltre 30 anni di vita coinvolgendo anche la mia famiglia che ringrazio per la collaborazione da essa ricevuta. Abbandono nella consapevolezza d’aver svolto un buon lavoro che mi ha dato grandi soddisfazioni, grazie a miei contatti ho fatto confluire negli anni nelle casse del Liri Blues festival oltre centocinquantamila euro di sponsorizzazioni. Tutto questo e “tanto altro” è stato il Liri Blues Festival, una splendida avventura che mi ha fatto conoscere personalmente star internazionali entrando in confidenza con alcune di loro come nel caso di Zoot Money con cui ho vissuto con lui bei momenti a Londra oltre che dalle nostre parti o di Bruce Cockburn che mi chiese di dargli compagnia dopo il concerto mentre consumava due cosce di pollo con il piatto poggiato sulle gambe standosene seduto sul letto del camerino ma potrei citare tantissime altre storie. Ringrazio un carissimo amico, Luciano, fondatore del festival nel lontano 1988 che mi tirò dentro l’associazione organizzatrice credo nel 91/92 non ricordo bene e mi assegnò successivamente la carica di presidente della stessa nell’anno in cui lui entrò in politica. È stata una bella esperienza ricca di grandi ed esaltanti soddisfazioni che per il sottoscritto finisce qua. Auguro di vero cuore buon lavoro a chi intenderà continuare il tentativo di tenere in vita il festival nonostante tutto. Per me non sussistono più i presupposti necessari. A dispetto dei Santi non si fa e non si ottiene nulla di buono.

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