Elsa De Angelis e Luigi Sacchetti rimettono al segretario del circolo cittadino le deleghe di vice segretaria e di presidente: «La verità è che tra noi non si parla»
Non c'è pace per il Partito Democratico di Frosinone. Le dimissioni di sabato di Angelo Pizzutelli, da capogruppo in consiglio comunale, hanno scatenato una vera e propria reazione a catena. Ieri Francesco Brighindi, Laura Collinoli, Manuela Fraioli e Stefano Pizzutelli hanno riconsegnato le deleghe al segretario del circolo Marco Tallini. E oggi sono arrivate altre due dimissioni: Elsa De Angelis ha lasciato la vice segreteria e Luigi Sacchetti la presidenza.
«Stiamo affrontando un insieme di problematiche, sia vecchie che emergenti, e ci troviamo di fronte molte responsabilità. Ignorare la realtà attuale non ci porterà lontano; le questioni non risolte oggi si presenteranno in forma aggravata domani - scrivono in una nota Elsa De Angelis e Luigi Sacchetti - La situazione all'interno del circolo richiede un confronto aperto, anche duro se necessario, ma soprattutto libero e sincero. I cittadini di Frosinone non comprendono chi siamo, quali sono i nostri progetti e in quale direzione vogliamo andare. Le recenti dimissioni di Angelo Pizzutelli, il nostro principale punto di riferimento, rappresentano un segnale che non possiamo trascurare. Si aggiungono poi le dimissioni di larga parte della segreteria, ulteriore segno che più di qualcosa non ha mai funzionato. Diversi dissapori hanno bisogno di chiarezza. Nonostante le sollecitazione fatte al Segretario per affrontare la problematica, ad oggi non c’è stata nessuna risposta. Siamo solamente al corrente (perché scritto in chat ieri) del lavoro su la creazione di una chat di circolo, cosa di cui parliamo da 3 settimane e che avremmo potuto creare anche noi in 4 minuti. La verità è che tra noi non si parla, probabilmente anche per una mancanza di fiducia ci viene oramai da pensare. Nelle ultime elezioni comunali, nonostante la sconfitta, si era formata una lista del PD di grande valore umano, ed eravamo convinti di ripartire da quel capitale umano essenziale. Tuttavia, a distanza di due anni, abbiamo visto svanire la fiducia e l’impegno di molte di quelle persone. Ci siamo isolati e abbiamo perso la nostra direzione. Poco coraggio? Poca attenzione? Ci sono troppe questioni irrisolte nel nostro circolo e non possono essere affrontate con soluzioni rapide. D’altro canto, non riconoscendoci nei metodi portati avanti di gestione del circolo, è giusto da parte nostra rimettere al segretario le deleghe di presidente e vice segretaria. Non ha senso rimanere in un gruppo che non ha mai realmente unito le proprie forze e viaggiato in sintonia. I silenzi sono diventati assordanti, e le questioni irrisolte iniziano a pesare come macigni. Pertanto, prima che le tensioni esplodano, è opportuno fermarci, riflettere e rivedere le nostre priorità. La nostra priorità non sono le cariche, ma la ricerca della strategia migliore per ripartire, preservando e valorizzando il nostro patrimonio umano per avviare quel cambiamento che ci eravamo promessi. Ringraziamo il circolo per la fiducia che ha riposto in noi e ci scusiamo per eventuali fallimenti; siamo però consapevoli che non servono ruoli formali per servire il partito in cui crediamo e noi continuiamo a credere fermamente in questo partito e in questo circolo».