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L'intervento

Il Psi: solo noi contro le logiche trasversali

Il segretario Mateo Zemblaku: «A Frosinone alleanze trasversali e confusione: noi la sola risposta diversa». «Alternativi alla destra ad ogni livello. Nel capoluogo non c’è un centrosinistra come a Cassino e Ceccano»

C’è anche un’altra partita al Comune di Frosinone, tutta interna al centrosinistra. E il Partito Socialista Italiano ha deciso di giocarla fino in fondo. Per questo Mateo Zemblaku, segretario del Psi a Frosinone, prende posizione e dice: «Quanto sta accadendo al Comune di Frosinone conferma che avevamo ragione: siamo soltanto noi l’unica alternativa credibile ad un modello di governo sempre più trasversale. Qualche settimana fa, Gian Franco Schietroma, segretario regionale del Psi e tra i fondatori dell’Ulivo, ha affermato alcuni concetti che vale la pena ricordare. Il primo: “Noi Socialisti, ad ogni livello, siamo alternativi alla destra. Ciò premesso, facciamo il possibile. Quando ci sono alleanze trasversali o c’è confusione politica, come sta avvenendo a Frosinone, ci riteniamo liberi di costruire con i cittadini progetti amministrativi nuovi, basati su una precisa visione di città e di società e con una squadra omogenea tenuta insieme da valori e programmi”. Il secondo: “Quando, invece, si riesce a dar vita ad un vero centrosinistra, come è avvenuto a Cassino e a Ceccano, partecipiamo convintamente, sostenendo sempre candidati sindaci indicati dal Partito Democratico”». Continua Zemblaku: «Allora, laddove c’è un centrosinistra credibile, il Psi appoggia i sindaci del Pd: Enzo Salera a Cassino, Andrea Querqui a Ceccano. Ma a Frosinone, ormai da tempo, sono saltati tutti gli schemi. La coalizione che tre anni fa ha sostenuto Domenico Marzi non esiste più. Insomma, Lista Marini e Polo Civico appoggiano il sindaco Mastrangeli, la Lista Marzi si astiene».

Incalza: «Quindi, a fare l’opposizione sul serio siamo rimasti soltanto noi, rispetto ai ruoli assegnati dagli elettori, perché poi il punto vero è questo. Anche la coalizione di centrodestra che nel 2022 aveva sostenuto Riccardo Mastrangeli è stravolta: ben 9 consiglieri eletti sono adesso all’opposizione. Il risultato è che Riccardo Mastrangeli è appoggiato da una coalizione trasversale. Il Psi ha sempre sottolineato come le alleanze spurie (e innaturali) producano esclusivamente paralisi amministrativa e danni politici. Ecco perché soltanto i Socialisti possono costruire un progetto politico alternativo all’attuale Amministrazione. Un progetto nell’alveo del centrosinistra. La scorsa volta il Psi ha ottenuto il 6%, una percentuale che avrebbe potuto ribaltare il risultato finale, con una sola lista e fronteggiando due coalizioni molto numerose e molto rumorose. Ma abbiamo dimostrato di saper fare la nostra parte, in modo autonomo, libero e innovativo. Non solo, nel 2017, quando si trattò di facilitare la candidatura a sindaco di Fabrizio Cristofari, noi facemmo un passo indietro. Ritirando l’ottima candidatura di Vincenzo Iacovissi. Dimostrando senso di responsabilità e spirito di squadra. Noi lo abbiamo già fatto e quindi abbiamo le carte in regola, adesso, per presentarci agli elettori in maniera serena e senza subordinate».

Conclude: «Per quello che ci riguarda, quindi, andremo avanti lungo la strada tracciata. Con una coalizione che avrà il suo perno nel nostro partito, ma che si aprirà pure al mondo civico e ai quartieri. Con un programma concreto elaborato su misura del territorio. Con l’ambizione di provare a governare Frosinone. Perché i sondaggi sono indicativi, ma sono i voti a contare davvero». La sfida del Psi è lanciata. Al centrodestra sicuramente. Ma anche al Pd.

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