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Frosinone

II pasticcio dei divieti per le auto storiche

Ignorati i divieti di circolazione e di sosta in corso della Repubblica per la rassegna di auto d’epoca. I 65 equipaggi costretti a parcheggiare alla meno peggio e festa rovinata. Il Camef: «Estremamente sconcertati»

Quel pasticciaccio brutto di corso della Repubblica. Figuraccia colossale dell’amministrazione comunale di Frosinone che, in occasione, dell’arrivo della “12 ore Winter race”, nonostante l’ordinanza numero 31 del 21 gennaio che prevedeva il divieto di sosta con rimozione e il divieto di circolazione in corso della Repubblica, nel tratto tra piazzale Vittorio Veneto e largo Amendola (erroneamente classificata nell’ordinanza come piazzale, ndr) e nello stesso largo Amendola, all’arrivo dei 65 partecipanti alla manifestazione di auto d’epoca, la strada non solo non era chiusa al traffico, ma era anche piena di auto parcheggiate, anche sui marciapiedi, in barba a ogni divieto e all’ordinanza. E senza che ci fosse un vigile a far rispettare l’ordinanza.

Sono stati momenti di grande concitazione quelli vissuti dagli organizzatori della quarta edizione della rassegna promossa dal Camef di Frosinone che, al contrario di quanto si aspettavano, si sono visti una strada aperta alla circolazione con l’impossibilità anche di montare il gonfiabile dell’arrivo ma soprattutto di parcheggiare in sicurezza i 65 equipaggi. Alla fine la questione è stata risolta all’italiana, con la strada chiusa al traffico solo alle 22, un’ora dopo quanto previsto nell’ordinanza, e le auto dei partecipanti alla rassegna parcheggiate alla meno peggio per evitare di intasare ulteriormente la strada nel pieno della movida del sabato sera con i tanti che affollavano i locali della zona. Solo il senso civico degli organizzatori, al contrario di quello dei molti automobilisti frusinati e non che hanno ignorato i divieti, ha permesso che il tutto si svolgesse senza incidenti con l’ambulanza che, a un certo punto, è riuscita tranquillamente a transitare per il corso nonostante le due file di auto.

Occasione persa per la città di Frosinone per promuovere la parte alta della città e il nuovo largo Turriziani, di recente ristrutturato e pedonalizzato. «Siamo rimasti estremamente sconcertati - ha commentato il presidente del Camef l’avvocato Giuseppe Dell’Aversano - La situazione creatasi con il mancato rispetto dell’ordinanza ha rischiato di mandare a gambe all’aria i sacrifici di chi, per puro spirito di volontariato, organizza la manifestazione e fa affidamento alle istituzioni che, in certe situazioni, sono carenti». Eppure erano mesi che gli organizzatori andavano in giro per l’Italia a promuovere la 12 ore. Erano stati anche a Bologna, unico club italiano, alla Fiera d’auto e moto d’epoca dove avevano raccolto le prime iscrizioni.

Sabato a Frosinone c’erano 65 equipaggi, giunti da ogni parte d’Italia. A cominciare da Pisa, città di provenienza dei proprietari dell’auto vincitrice. Ma gruppi di appassionati di auto d’epoca erano giunti per partecipare anche dall’Emilia Romagna (uno dei più numerosi), da Livorno, dalla Lombardia, da Pescara, da Roma, dalla Campania, dal Molise, dalle Marche. La partenza era stata organizzata dalla villa comunale, dove già sabato mattina, si sono radunate le auto, mentre l’arrivo era al corso della Repubblica per valorizzare le bellezze della parte alta della città. Non si è potuto fare un arrivo scenografico come nelle intenzioni degli organizzatori che, durante la premiazione, si sono poi scusati con i partecipanti per il disguido. E anche chi era a passeggio per il sabato sera ha perso un’occasione per guardare da vicino tante auto d’epoca. Per cercare di ridurre al minimo il disagio è stata posticipata la ripartenza da Campo Catino in modo da ritardare il rientro a Frosinone nella speranza di risolvere la questione dei divieti. Il percorso della manifestazione prevedeva partenza e arrivo a Frosinone con tappe ad Alatri, al lago di Canterno, a Piglio, agli Altipiani di Arcinazzo, a Subiaco, a Trevi nel Lazio, a Guarcino, a Campo Catino a Collepardo e a Vico nel Lazio.

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