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Serie B

Frosinone, ancora un buon vantaggio sulla zona playout

Più difficile pensare ai playoff, anche se il distacco non è aumentato molto. Problemi da risolvere soprattutto in attacco

Anche se la vittoria in casa Frosinone continua a latitare (dal 6 marzo i canarini non ottengono l'intera posta in palio arrivata dalla trasferta di Cosenza, mentre in casa il successo manca addirittura dal 5 dicembre), il punto conquistato sabato pomeriggio contro il Cittadella ha permesso alla formazione ciociara quantomeno di mantenere inalterato il vantaggio nei confronti della zona play out. Se prima dell'1 a 1 contro l'undici di Venturato il Frosinone si trovava sette punti avanti al Cosenza penultimo, oggi ne ha sei sull'Ascoli (i marchigiani hanno superato i calabresi), ma che alla resa dei conti non cambia di una virgola la situazione. La formazione di Occhiuzzi ha una situazione migliore dei canarini negli scontri diretti, il che vuol dire che con sette punti in più conquistati rispetto ai giallazzurri in questo finale di campionato, sarebbe stata salva. Il ritardo attuale dell'Ascoli, invece, come detto è di sei punti, ma i bianconeri sono messi peggio negli scontri diretti. Il che vuol dire appunto che il vantaggio sulla zona play out è rimasto inalterato e con una partita in meno ancora da giocare.

Restano poche le occasioni
da rete create dai canarini
Tutto ciò se vogliamo continuare a vedere il bicchiere mezzo pieno. Senza stare qui a ricordare che l'obiettivo minimo dichiarato a inizio stagione era un posto nei play off e ora non resta che puntare alla salvezza. Un tracollo verticale della squadra, praticamente da dicembre in avanti, da ricercare soprattutto nei troppi errori di gestione da parte del sodalizio di Viale Olimpia ma, chiaramente, non solo in quelli. Resta il fatto che adesso bisogna cercare di conquistare il maggior numero possibile in queste ultime cinque partite. E tutto ciò sulla carta non si preannuncia per nulla facile. Non tanto per il valore delle avversarie che il Frosinone si troverà di fronte (Pordenone in trasferta, Pisa in casa, Spal al "Mazza", Vicenza allo "Stirpe" e Reggina al "Granillo"), quanto per la grande difficoltà che la squadra di Grosso dimostra nel costruire azioni da rete. Vero anche nella gestione Nesta i giallazzurri segnavano con il contagocce, ma quantomeno, e ci riferiamo soprattutto all'ultimo periodo, riuscivano a rendersi pericolosi in tante occasioni verso la porta avversaria. E questo da tre partite a questa parte non accade più. Contro il Cittadella l'allenatore dei ciociari ha anche provato a cambiare qualcosa sotto il profilo tattico passando dal 4-3-3 al 4-3-2-1, ma ciò nonostante a parte il gol messo a segno di Brighenti il Frosinone non ha mai tirato in porta (ad eccezione del calcio di rigore fallito da Iemmello). E questo vuol dire che non si tratta di questione di modulo quanto piuttosto di interpreti. Dal suo arrivo alla guida della squadra, mister Grosso sta insistendo su alcuni calciatori che non stanno per nulla ripagando la sua fiducia. In particolare Zampano e Mattia Vitale, gli unici due (oltre a Bardi), che hanno giocato dall'inizio in tutte e tre le gare della gestione Grosso, ma anche Iemmello o Rohden. Anche se a parziale scusante di quest'ultimo c'è da tenere in considerazione il fatto che non ha mai giocato nel suo ruolo naturale. Così come Kastanos. A questo punto c'è da augurarsi che dopo un mese quasi di gestione del Frosinone, il neo allenatore sia finalmente in grado di capire quelli che possono essere gli interpreti migliori per attuare le sue idee di gioco e per portare la squadra alla salvezza

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