Cerca

fere

L’eredità politica di Draghi

Ieri pomeriggio è stato presentato il libro sull’ex premier scritto dalla giornalista Cristina La Bella C’erano il presidente dell’associazione “Volume”, Pompeo, e il presidente del Copasir Lorenzo Guerini

“Mario Draghi. La speranza non è una strategia” è il titolo del libro della giornalista ciociara Cristina La Bella che è stato presentato ieri all’evento “Draghi erede politico dell’Europa dei padri fondatori: la sua leadership globale della Ue”. L’incontro, tenutosi all’hotel “Bassetto” di Ferentino, è stato promosso dall’associazione culturale “Volume - diamo voce ai territori”, quest’ultima presieduta da Antonio Pompeo, in collaborazione con la libreria “Ubik” di Frosinone, allo scopo di ripercorrere insieme all’autrice ferentinate la storia di uno dei massimi esponenti della politica italiana negli anni della Seconda Repubblica. Nonché di un economista di fama internazionale. Ospite d’onore l’onorevole Lorenzo Guerini, già ministro della Difesa durante il governo Draghi e, attualmente, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), che ha sottolineato la professionalità dell’ex presidente della Bce, dichiarando: «Draghi, contrariamente a quanto si diceva, rispetta la politica e, soprattutto, i suoi meccanismi e le sue regole, pur con tutte le difficoltà dietro lo sforzo di tenere le redini di una maggioranza eterogenea».

Ma si proceda per ordine. Direttore generale del Ministero del Tesoro negli anni Novanta, vicepresidente del Goldman Sachs per l’Europa dal 2002 al 2005 e governatore della Banca d’Italia dal 2006 al 2011: questi alcuni dei ruoli che Mario Draghi ha ricoperto nei primi anni della sua lungimirante carriera. Anni bui per la politica economica italiana e non solo, contrassegnati da una delle più gravi crisi monetarie della storia internazionale. Proprio nel 2011, Draghi ha ricevuto la nomina di presidente della Banca centrale europea, con il compito di salvaguardare l’Eurozona durante la crisi del debito sovrano europeo: incarico, questo, portato avanti fino al 2019 con impegno e devozione, riuscendo brillantemente a preservare la moneta unica. Nel 2021, poi, la scalata a Palazzo Chigi, con l’arduo compito di affrontare la crisi sanitaria ed economica dovuta alla pandemia. Una nuova sfida, forse la più difficile, da cui non si è tirato indietro. Attraverso fonti storiche, indagini e interviste, l’autrice ha ricostruito il ritratto professionale non solo dell’uomo del “Whatever it takes” (“Costi quel che costi”) ma anche di un giovane ragazzo ambizioso e tenace: «Nel mio libro parlo di coraggio: un coraggio che ha costruito giorno per giorno dopo la perdita precoce dei suoi genitori. Figlio d’arte, per Draghi la sfida era ancora più grande: dimostrare a tutti di essere all’altezza. E io credo ci sia riuscito, non solo professionalmente – ha concluso – ma anche per la persona umana che è».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione

I più recenti

Ultime dalla sezione