"Mamma sei sicura che quello che mangiano i tuoi figli non contenga schifezze?”. Un successo l'iniziativa di ieri alla villa comunale, organizzata da Coldiretti Frosinone, dedicata alla sicurezza alimentare in occasione della Festa della Mamma. Grande partecipazione: c'erano il sindaco, Riccardo Mastrangeli, rappresentanti delle forze dell'ordine, il presidente di Coldiretti Frosinone, Vinicio Savone e il direttore Gerardo Dell'Orto. Oltre alle Donne Coldiretti, guidate dalla delegata provinciale, Paola Lenzini, che hanno portato la loro testimonianza al convegno e curato le fattorie didattiche per i bambini. Non sono mancati i prodotti a chilometro zero delle aziende agricole Coldiretti presenti al mercato di Campagna Amica.
«Per noi è una grande occasione per ricordare quanto sia importante una sana e corretta alimentazione – ha spiegato il presidente di Coldiretti Frosinone Vinicio Savone – espressione della nostra dieta mediterranea e per fornire consigli utili in merito alle mamme. Stiamo lavorando molto su questo aspetto anche nelle scuole del territorio, nell’ambito del progetto di Educazione alla Campagna Amica, che le nostre Donne Impresa di Coldiretti Frosinone stanno portando avanti con laboratori didattici negli istituti comprensivi della città, in cui vengono svolte lezioni sulla biodiversità e sulla stagionalità».
Sono tante le battaglie «che come Coldiretti – ha proseguito il direttore provinciale di Frosinone e Latina Gerardo Dell’Orto – stiamo portando avanti a livello nazionale che locale, dal blitz al porto di Civitavecchia contro una nave che importava olio tunisino, alla manifestazione di Parma per difendere i diritti dell’agricoltura italiana e della salute dei cittadini e la richiesta di modifica al codice doganale, a partire dall’articolo che permette attraverso l’ultima lavorazione sostanziale di far diventare un cibo italiano anche se non lo è affatto». In merito prosegue la raccolta di firme di Coldiretti a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare, per difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori e porre fine all’attuale norma del codice doganale sull’origine dei cibi, che consente l’italianizzazione grazie ad ultime trasformazioni anche minime. Un problema che riguarda dai succhi alle marmellate, dai legumi in scatola alle macedonie, fino agli altri preparati di frutta e ai surgelati.