Sanità
23.09.2025 - 11:00
Venti anni di servizio. Venti anni di trincea. Venti anni da punto di riferimento. Un compleanno davvero speciale quello di Ares 118, celebrato con la barra dritta sulle competenze e sulle professionalità che contraddistinguono dirigenti e operatori. Non a caso il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha definito l’Ares 118 «una colonna portante della nostra sanità pubblica».
In una nota la Regione Lazio rileva: «Da vent’anni Ares 118 è sinonimo di prontezza, affidabilità e vicinanza. Quello che nel 2004 era un progetto innovativo della Regione Lazio – creare la prima struttura pubblica italiana interamente dedicata all’emergenza sanitaria – oggi è diventato un sistema maturo e radicato, capace di raggiungere ogni angolo del territorio e di rispondere, giorno e notte, alle richieste d’aiuto di milioni di cittadini».
Nata per unificare servizi fino ad allora frammentati, Ares 118 ha costruito in due decenni una rete di intervento che non conosce pause. Si sottolinea: «Nel solo 2024, Ares 118 ha gestito 502.385 interventi di soccorso, un dato in crescita rispetto ai 483.082 interventi effettuati nel 2023 e ai 483.140 del 2022. Le missioni totali hanno raggiunto quota 597.260, confermando un incremento rispetto ai 583.328 accessi dell’anno precedente, attraverso le tre centrali operative di Roma, Lazio Sud e Lazio Nord. Oltre l’88% dei casi valutati al triage riguarda situazioni ad alta complessità e circa il 50% dei pazienti soccorsi ha più di sessant’anni, a conferma della centralità del servizio per le fasce più fragili della popolazione».
Si rileva che negli ultimi anni Ares 118 ha inoltre sviluppato nuovi servizi strategici – dal trasporto di sangue e organi all’assistenza Ecmo, dal numero unico 116117 al trasporto neonatale – che ne hanno ampliato missione e competenze, trasformandola da realtà esclusivamente dedicata al soccorso a vera e propria azienda di servizi trasversali a supporto dell’intero Servizio sanitario regionale. Per celebrare questo traguardo e riflettere sul futuro dell’emergenza-urgenza, ieri a Roma, presso la sede di WeGil, si è svolto l’evento “Presente & Futuro dell’Emergenza Urgenza” con la partecipazione del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, del prefetto di Roma Lamberto Giannini e di numerosi professionisti del settore. È stato un momento di confronto e di riconoscimento del valore pubblico che Ares 118 rappresenta: non solo un servizio di soccorso, ma un presidio di civiltà, una presenza rassicurante nei momenti più difficili.
Ha dichiarato il Governatore Francesco Rocca: «Ares 118 è una colonna portante della nostra sanità pubblica. In vent’anni ha costruito un sistema efficiente, moderno e capillare, capace di garantire risposte tempestive e sicure in ogni angolo del Lazio. Dietro a questi numeri ci sono migliaia di professionisti altamente formati che, con competenza e senso di responsabilità, sostengono ogni giorno i cittadini nei momenti più critici. Come Regione stiamo investendo con decisione per rafforzare organici, mezzi e tecnologie, perché il futuro dell’emergenza-urgenza richiede organizzazione, innovazione e capacità di adattarsi a bisogni sempre più complessi. Ares 118 è e resterà il cuore operativo della nostra emergenza sanitaria». «Ares 118 è molto più di un servizio di emergenza – ha affermato il direttore generale di Ares 118, Narciso Mostarda –. È una rete viva che unisce istituzioni, territori e cittadini. In questi vent’anni abbiamo garantito al Lazio la risposta più pronta, sicura e umana nei momenti in cui conta davvero. Oggi investiamo in tecnologia, formazione e prossimità e stiamo completando un importante processo di riorganizzazione con l’internalizzazione progressiva dei mezzi di soccorso e l’assunzione di nuove risorse. Vogliamo crescere insieme al territorio, mantenendo saldi i valori di trasparenza, integrità e umanità che ci contraddistinguono». Insomma, vent’anni dopo la sua nascita, Ares 118 rimane il cuore dell’emergenza sanitaria del Lazio. Non solo numeri e mezzi, ma persone, professionalità e valori condivisi. Una dimostrazione concreta di cosa significa essere al servizio della comunità.
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