Spazio satira
La situazione
22.04.2020 - 10:00
Un pulsossimetro, strumento per la misurazione del grado di saturazione di ossigeno all'interno del sangue
Ormai la strategia è globale: svuotamento dei reparti ma anche penetrazione nel territorio. Senza però abbassare la guardia, perché i due decessi nelle ultime quarantotto ore pesano. E hanno ricordato a tutti la pericolosità del virus. Ieri pomeriggio consueta riunione in teleconferenza alla Asl, presieduta da Pierpaola D'Alessandro, direttore generale facente funzioni in questo momento. Sempre più operative le unità speciali di continuità assistenziale regionale, note con l'acronimo di Uscar. Serviranno per gestire a livello territoriale la pandemia generata dal Coronavirus.
Una novità che vede protagonisti i medici di base.
In ognuno dei quattro Distretti è stato costituito un coordinamento Covid-19.
Ma cosa dovranno fare queste unità? Innanzitutto effettuare i controlli domiciliari dei malati o sospetti contagiati di Covid-19. Praticando anche dei tamponi domiciliari ai pazienti sintomatici. Tali unità, equipaggiate con idonei dispositivi di sicurezza individuali, dovranno effettuare interventi precoci, diminuendo i tempi di attesa per i tamponi. L'obiettivo è pure ridurre eventuali necessità di ricovero. La ratio resta quella di una maggiore capillarità e tempestività degli interventi. Provando a spostare il baricentro dall'ospedale al territorio. Da qui il coinvolgimento dei medici di famiglia. Alle persone che sono in sorveglianza verranno dati dei telefonini dedicati, con una App specifica.
Insomma, verrà utilizzata la telemedicina, con la sorveglianza e il monitoraggio a distanza. Il paziente, dopo essersi registrato su una apposita piattaforma, potrà interagire con la centrale di ascolto, mentre la notte ci sarà l'opzione di un collegamento con la Guardia medica. Nel kit c'è anche un pulsossimetro, strumento completamente automatizzato capace di misurare il grado di saturazione di ossigeno all'interno del sangue. Inoltre, verrà rilevata la temperatura corporea due volte al giorno. Un modello di medicina di prossimità territoriale. Il presidente dell'ordine dei medici Fabrizio Cristofari dice: «Da questo momento in poi la medicina territoriale diventerà sempre più importante nel contrastare la pandemia Covid-19. I medici di famiglia avranno un ruolo decisivo. È importante sottolineare tutto quello che si sta facendo nella sanità provinciale, anche in termini di modernizzazione.
Dobbiamo considerare che in questo momento, grazie anche al servizio dei tamponi in automobile (Drive Through), si stanno controllando moltissime persone.
Si viaggia ad una media di 250-280 tamponi al giorno.
E all'interno della tensostruttura allestita nel parcheggio della Asl il tampone viene praticato non soltanto a chi è in sorveglianza domiciliare e attende la "negativizzazione", ma pure alle persone che fanno parte di "link"individuati. Inoltre, da giorni l'esame viene effettuato pure ai sanitari e agli operatori di servizi essenziali. Il principio è quello della ricerca degli asintomatici per circoscrivere gli spazi di contagio del virus. Insomma, c'è una presenza sempre più capillare sul territorio.
Per quanto riguarda i tamponi, ci auguriamo che si continui ad investire sui "reagenti", perché rappresentano uno strumento fondamentale». Intanto però si continua a fare il punto della situazione anche per quel che riguarda l'ospedale. La pressione sul Fabrizio Spaziani si è allentata: 49 i posti letto occupati su 86 di degenza ordinaria, considerando sia Medicina Covid (40), Medicina d'urgenza Covid (20) e Malattie infettive (26). Per quanto concerne Malattie infettive (guidato dalla dottoressa Katia Casinelli), ieri c'è stato un collegamento durante la trasmissione I Fatti Vostri di Giancarlo Magalli, nel corso del quale collegamento è stato sottolineato lo spirito di squadra che si respira nel reparto. Come in tutti gli altri del resto.
Negli ultimi giorni alcuni grandi numeri sono cambiati.
A cominciare dall'indice di letalità che misura il rapporto tra i contagiati (614) e i decessi (43). Attualmente l'indice di letalità del Coronavirus in provincia di Frosinone è pari a 7,003%. Considerando poi il numero degli abitanti della provincia di Frosinone, vale a dire 489.083, dividendo lo stesso numero per i casi positivi registrati (614), viene fuori che in Ciociaria è stata infettata una persona ogni 796,55 residenti. Poi c'è l'indice di mortalità, che misura il rapporto tra residenti e decessi avvenuti: é dello 0,0087%. Vale a dire che a causa del Coronavirus c'è stato un morto ogni 11.374,023 abitanti.
Il numero dei guariti è salito di 5 unità e adesso sono 90. Ai quali vanno aggiunte però 16 persone dimesse. Per un totale di 106. Le persone guarite sono quelle alle quali è stato fatto un doppio tampone con risultato negativo, dopo che erano state trovate positive. Invece le persone dimesse non sono completamente "negativizzate".
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