Spazio satira
L'intervista
20.03.2020 - 12:00
L'ostetrica Simona Pantanella
In questo periodo di emergenza sanitaria è più che comprensibile l'agitazione mista alla paura delle donne in dolce attesa o prossime al parto. Simona Pantanella, ostetrica, libero professionista, esperta in parti a domicilio e in acqua rappresentante della "Casa Maternità L'Albero della Vita", chiarisce alcuni aspetti fondamentali.
Come ci si deve comportare?
«È molto importante in questo periodo osservare le indicazioni del Ministero. La gravidanza non è assolutamente una patologia e la gravidanza fisiologica non necessità assolutamente di controlli troppo ravvicinati.In accordocon il propriocurante siconsiglia dilimitare le uscite e gli accessi in pronto soccorso e ambulatori, dando precedenza alle gravidanze con patologie che necessitano di controlli più frequenti. Non a caso le prenotazioni per prestazioni ambulatoriali sonostate sospesee vengono garantite solo quelle con priorità urgente e breve».
Sono concesse le visite di parenti e il papà in sala parto?
«In alcune strutture non è più concesso l'ingresso di parenti nell'orario visite e stanno cambiando le disposizioni anche per l'ingres so del papà in sala parto. Consiglio di contattare la struttura scelta peravere piùinformazionicorrette possibili. Sono richiesti i dispositivi di protezione individuale per tutte le donne che accedono nelle strutture anche per il parto».
Quali sono le indicazioni per le future mamme?
«La mascherina è raccomandata se ci sono sintomi da raffreddamento: indossarle può aumentare il contatto delle mani sul viso a causa della loro scarsa comodità e questo può essere più nocivo che non portarla; è importante evitare di toccarsi in continuazione mascherina, viso. La mascherina va poi rimossa limitando il contatto con le mani e di poggiarla sul mento. I guanti vanno cambiati spesso, è più corretto un lavaggio appropriato e frequente delle mani».
Sono aumentate le richieste di parto in casa?
«Per quanto riguarda le nascite in Casa/Casa Maternità nelle ultime settimane stiamo ricevendo tantissime richieste soprattutto a causa della paura del Coronavirus. La scelta di un parto domiciliare deve essere dettata più che dalla paura del contagio dal desiderio di vivere un esperienza più umanizzata e più intima. Le donne che prendono in considerazione questa possibilità dovrebbero contattare l'ostetrica esperta in assistenza domiciliare entro la trentaduesima settimana per aprire una cartella e pianificare un'assistenza personalizzata secondo i propri bisogni, compilare insieme i moduli per il rimborso regionale di 800 euro entro la 36+0 eavere unagravidanza fisiologica».
Ci sono alternative?
«Un'alternativa presa in considerazione da molte coppie è il travaglio domiciliare che prevede l'assistenza di un ostetrica a domicilio fino a dilatazione pressoché completa per poi recarsi in ospedale per il parto».
In caso di positività in gravidanza quali sono i consigli?
«Per quanto riguarda la positività in gravidanza, questo è un evento abbastanza raro e sembra chele donne rispondano bene alle terapie. Gli esiti perinatali sono buoni e nessun neonato è risultato positivo al virus, tutti avevano un Apgar normale e non sono riportati casi di aborto, asfissia grave o morte perinatale. È stato osservato che la gravidanza e il parto, al contrario di quanto osservato per l'influenza H1N1 e per la SARS, non sembrano aggravare il decorso sintomatologico né il quadro della polmonite virale. Per l'allattamento possiamo dire che al momento, non sia stato trovato il virus nel latte materno e l'Oms non raccomanda la separazione madre-bambino e consiglia di continuare l'allattamento "considerati i benefici e il ruolo insignificante del latte materno nella trasmissione di altri virus respiratori"».
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