Il vescovo ha aperto la Porta Santa della Misericordia nella mensa diocesana
25.12.2015 - 06:49
“Preghiamo per tutti, incominciando da me, perché il Signore ci dia la grazia di sentirci scartati, perché noi non abbiamo alcun merito, soltanto Lui ci dà la misericordia e grazia, e per avvicinarci agli scartati. Ai poveri, a chi ha più bisogno perché su quell'avvicinamento saremo tutti giudicati». Sono queste le parole pronunciate da papà Francesco quando ha varcato la porta all'ostello di carità di Roma. E seguendo l'esempio di Bergoglio, il vescovo diocesano Ambrogio Spreafico, ha aperto la porta Santa nella mensa diocesana di Frosinone. Dietro quella porta la famiglia, la salvezza, i sorrisi, un pasto caldo. Tutto questo e tanto altro trovano ogni mercoledì e venerdì, ormai da un anno, gli ospiti che si recano nella struttura dei locali della Asl in viale Mazzini. Tra i presenti l'Imam, Omar El Jaouzì, il presidente del Frosinone Calcio Maurizio Stirpe, il colonnello provinciale della Guardia di Finanza, Roberto Piccinini, l'ex comandante del vigili del Fuoco di Frosinone Maurizio Liberati e alcuni dirigenti della Asl. Grande emozione vissuta da tutti i partecipanti. Quella porta si aprirà ancor più alla misericordia e alla carità per tutti coloro, circa una settantina negli ultimi mesi, che hanno trovato un luogo non solo dove poter “saziare” lo stomaco che brontola, ma una casa, una famiglia. Si aprirà anche alle persone diventate la loro grande famiglia, e sono l'esercito dei volontari, il personale che si prodiga per non far mancare semplici cose, ma che riempiono di gioia grandi e bambini. Sono molte le famiglie, sia italiane che straniere e con figli, a rivolgersi alla mensa, o meglio, al “ristorante” come lo chiamano i più piccoli. I tanti che dopo aver sfamato il pancino possono giocare con i nuovi amici.
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