Spazio satira
L'analisi
18.12.2019 - 16:11
Migliora la situazione in Italia per quanto riguarda il digital divide, ossia il divario esistente nell'accesso alle nuove tecnologie (Internet, Computer) presenti nel mondo. In Italia sempre più utenti si connettono alla rete per svolgere le più diverse attività. Sono stati registrati lievi aumenti nello shopping online (dal 41% degli utilizzatori di internet al 44%, contro una media europea del 68%), nell'utilizzo di e-Banking (dal 42% al 43%, contro una media europea del 61%). Queste due applicazioni (e-commerce ed e-Banking) sono prese dalla Commissione come cartina tornasole di un uso "evoluto" di internet, che pure in Italia è carente. Per questo motivo sono stati fatti numerosi investimenti per azzerare il Digital Divide.
Nel Lazio sono stati fatti grossi passi in avanti che hanno portato ad azzerare completamente il fattore negativo, soprattutto grazie ad investimenti mirati verso la banda ultra larga. La Regione Lazio ha l'obiettivo di garantire nel 70% del territorio le connessioni a 100 mega di velocità, mentre nell'altra parte del territorio almeno a 30 mega. Per garantire questo tipo di servizio fondamentale volto ad abbattere le differenze digitali all'interno della regione Lazio, si è deciso di investire ben 200 milioni di euro.
Obiettivo da raggiungere quanto prima in quanto il digital divide implica una frattura che si frappone tra la parte della popolazione in grado di utilizzare queste tecnologie e la parte della popolazione che ne rimane esclusa. Ne deriva una grave discriminazione per l'uguaglianza dei diritti esercitabili online con l'avvento della società digitale. Il divario digitale, quindi, è sempre più causa di un divario di altra natura: socio-economico e culturale.
Tra le categorie più minacciate dall'esclusione digitale vi sono i soggetti anziani (cosiddetti "digital divide intergenerazionale"), le donne non occupate o in particolari condizioni (cosiddette "digital divide di genere"), gli immigrati (cosiddetti "digital divide linguistico-culturale"), le persone con disabilità, le persone detenute e in generale coloro che, essendo in possesso di bassi livelli di scolarizzazione e di istruzione, non sono in grado di utilizzare gli strumenti informatici.
I vantaggi della banda ultralarga
L'azzeramento del digital divide nel Lazio non comporta solo vantaggi dal punto di vista dell'inclusione sociale. I vantaggi dell'utilizzo della banda ultra larga della Regione Lazio sono davvero numerosissimi, soprattutto nell'ottica lavorativa. Infatti, questo servizio assicurerà alle imprese e agli enti locali di riuscire a garantire delle attività alla cittadinanza in maniera molto più esaustiva e precisa.
Inoltre, viene sottolineata l'importanza anche di questo servizio per i cittadini in modo tale che possa essere superato il divario digitale e quindi la gestione del proprio quotidiano attraverso l'utilizzo sempre più diffuso delle nuove tecnologie. Questo servizio completamente innovativo serve a rimodernare tutta la rete infrastrutturale e strategica della regione Lazio e riguarda non solo il centro dei comuni laziali, ma anche le aree periferiche, quelle agricole e quelle montane.
Questa rivoluzione da un punto di vista tecnologico avrà un effetto sicuramente positivo su quelle che sono le piccole e medie imprese laziali. Basti pensare al fatto che oggigiorno attraverso dei costi ridotti e potendo usufruire di quelli che sono gli investimenti regionali e nazionali, si può avere una rete internet ad alta velocità.
Questo significa riuscire a svolgere delle pratiche in maniera molto più snella e rapida. Proviamo a fare qualche esempio nella vita di tutti i giorni. È ormai consuetudine, dunque, utilizzare il proprio smartphone per ascoltare musica, informarsi, guardare serie tv su Netflix o Skygo, giocare al casino di NetBet fino addirittura ad aprire un'auto come quelli di car sharing tramite un'app come quella di Car2Go o Enjoy di Eni
La situazione in Italia
Il continente europeo è in crescita sui temi del digitale ma i progressi non sono sufficienti a ridurre il divario esistente tra gli stati membri: da una parte quelli che sembrano stare al passo con le nazioni mondiali leader dell'innovazione e dall'altra i Paesi a medio e basso rendimento che rallentano il progresso digitale dell'UE. I primi posti della classifica sono occupati da Danimarca, Svezia, Finlandia e Paesi Bassi mentre gli ultimi, con tassi notevolmente inferiori, sono occupati da Slovacchia, Cipro, Croazia, Ungheria, Polonia, Italia, Bulgaria, Grecia e Romania.
L'Italia si posiziona al 25° posto fra i 28 stati membri dell'Unione Europea con un indice di digitalizzazione (strutturato in connettività, competenze digitali di base, utilizzo di Internet e digitalizzazione di imprese e pubblica amministrazione) del 44,3. Un incremento di quasi 3 punti rispetto al 2017 ma che comunque lascia distante l'Italia di quasi 30 punti rispetto al primo posto della classifica, occupato dalla Danimarca con il suo 73,7.
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