Il caso
07.10.2019 - 16:00
Dalle sconfitte ci si rialza sempre. Per nuove sfide, cercando di tornare a vincere. Peccato che ciò non possa più applicarsi alla vecchia palestra Coni di piazza Martiri di Vallerotonda. Sul parquet del vecchio palazzetto non si gioca più e non si intravede una soluzione per una futura riapertura dell'impianto che, nella sua storia quasi sessantennale storia, ha ospitato tanti avvenimenti sportivi di basket, volley, pugilato, arti marziali e scherma.
L'ultimo incontro ufficiale ospitato dalla palestra è il 31 maggio 2018 quando la Scuola Basket Frosinone gioca e perde gara-due di finale per la promozione in serie C Gold contro la Fortitudo Roma. Da allora è sceso il buio: è arrivata la decisione del Coni di mettere in vendita l'impianto. Nessuno si è fatto avanti e l'impianto da allora ha chiuso i battenti.
Eppure, all'epoca della chiusura un gruppo di società si era fatto avanti mettendo sul piatto circa 30.000 euro pur di mantenerla aperta. Ma il Coni è stato irremovibile o si vende o resta chiusa. Ed è stata la seconda. Il che ha creato problemi per chi la utilizzava. Il palazzo dello sport del Casaleno è una struttura sovradimensionata per molte società.
La palestra Coni per le attività amatoriali e regionali è l'ideale per molte discipline, tenuto conto anche che none esistono nemmeno impianti all'aperto per la pallavolo e la pallacanestro.
La struttura avrebbe potuto conoscere una rinascita come tutta l'area intorno al parco del Matusa che tanti visitatori e manifestazioni ha ospitato questa estate. Ma tant'è se il vecchio stadio ha chiuso i battenti, anche la palestra Coni ha deciso, suo malgrado, di fare altrettanto. Palasport e nuovo stadio si sono di nuovo uniti nell'area del Casaleno, ma non è la stessa cosa. Soprattutto per chi non ha l'ambizione di giocare in serie A.
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