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Il fatto

Va a Roma per la "Million marijuana march": arrestato per spaccio di droga

Angelo Liburdi, 36enne del Capoluogo, avrebbe dovuto essere ai domiciliari: è stato fermato appena arrivato alla stazione Termini. Con sé aveva 19 grammi di cocaina

Era agli arresti domiciliari, ma, insieme ad alcuni amici, non aveva voluto mancare all'appuntamento con la "Million marijuana march", manifestazione per la legalizzazione della Cannabis. A Roma, sabato, era arrivato così pure Angelo Liburdi, 36 anni, di Frosinone.

Il giovane era appena sceso dal treno a Termini quando è stato fermato e controllato dalla polizia. Secondo le accuse, addosso aveva poco meno di diciannove grammi di cocaina. È stato arrestato per spaccio di droga, resistenza a pubblico ufficiale ed evasione dagli arresti domiciliari. Ora si trova a Regina Coeli in attesa del processo per direttissima fissato per la giornata odierna.

In occasione dell'evento organizzato nella capitale a sostegno della legalizzazione delle droghe leggere in molti si sono mossi per parteciparvi. Alcuni spinti dalla curiosità, altri dalla convinzione di sostenere l'idea alla base dell'evento. Rafforzati anche i controlli di polizia e carabinieri nelle aree limitrofe al passaggio del corteo che da piazza della Repubblica arrivava a San Giovanni, nei punti di arrivo dei partecipanti provenienti da fuori Roma.

In tale contesto sono incappati nei controlli di polizia anche i ragazzi partiti da Frosinone. Ma se gli amici di Liburdi sono stati solo identificati, l'altro, invece, è stato arrestato. Ma non solo, secondo quanto ricostruito dalla questura, al momento del controllo Liburdi avrebbe usato violenza e minaccia nei confronti dei pubblici ufficiali. Per cui nei suoi confronti l'arresto è scattato per resistenza, spaccio di droga per i 18,49 grammi di cocaina che gli sono stati sequestrati nonché per aver violato le disposizioni relative agli arresti domiciliari. Liburdi era autorizzato a uscire di casa dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18, mentre a Roma era stato sorpreso alle 14.50.

Dopo la convalida dell'arresto, Liburdi, difeso dall'avvocato Luigi Tozzi, è stato condotto a Regina Coeli in attesa del processo per direttissima fissato per oggi.

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