Cerca

La vicenda

Travolge e uccide imprenditore dopo una lite: giallo sulle cause del folle gesto

A perdere la vita Cristiano Campanale, contitolare del ristorante “Il Piccolo Borgo”. In manette è finito Eduardo Di Caprio titolare di “Sotto Zero”

Investe un ventisettenne di Minturno e finisce in manette con l'accusa di omicidio. Questo è quanto è accaduto nel tardo pomeriggio di ieri a Scauri, dove ha perso la vita Cristiano Campanale, di 27 anni, contitolare del noto ristorante "Il Piccolo Borgo" in piazza Zambarelli, a Minturno capoluogo. Una morte assurda, causata da Eduardo Di Caprio, trentaquattrenne di Minturno, che, secondo la ricostruzione dei Carabinieri, avrebbe volutamente investito il giovane. Una storia che deve essere chiarita completamente da parte dei Carabinieri, i quali poco dopo sono intervenuti sul posto ed hanno tratto in arresto il Di Caprio, titolare dell'esercizio commerciale "Sotto Zero", situato in via Antonio Sebastiani 397, a pochi metri dall'incrocio con via Appia. E l'investimento è avvenuto proprio davanti allo stesso negozio, dove probabilmente la vittima e il responsabile avevano un appuntamento. Questo è un particolare che stanno accertando gli investigatori, i quali ieri sera hanno ascoltato alcuni testimoni e i familiari del giovane.

Il sanguinoso episodio si è verificato poco dopo le 18.30 quando Eduardo Di Caprio è giunto con la sua auto vicino al suo negozio; qui si trovavano Cristiano Campanale e il fratello più piccolo. Forse dovevano parlare di lavoro, ma sta di fatto che il Di Caprio ha puntato il ventisettenne minturnese e lo ha travolto trascinandolo sul marciapiede, proprio di fronte al suo negozio. Una reazione ingiustificabile, alla quale poi avrebbe fatto seguito anche un tentativo di aggressione nei confronti dell'altro fratello. Per Cristiano Campanale la morta era istantanea e a nulla sono valsi i soccorsi dei sanitari del 118. Via Antonio Sebastiani veniva interrotta, col traffico proveniente da Minturno che veniva deviato lungo la via che costeggia la ferrovia. I Carabinieri della Compagnia di Formia, comandati dal maggiore David Pirrera, fermavano l'investitore, che per diverso tempo è rimasto all'interno di una macchina dei militari. Successivamente è stato trasferito all'ospedale di Formia, Dono Svizzero, per essere sottoposto all'alcol test e a tutti gli altri accertamenti del caso.L'uomo veniva tratto in arresto con l'accusa di omicidio volontario.

Gli inquirenti ora stanno ricostruendo l'accaduto e soprattutto i motivi che hanno provocato l'assurda tragedia. Tra le ipotesi c'è quella di una discussione relativa al lavoro o alle forniture di alimenti. Ma si tratta ovviamente di ipotesi che dovranno essere appurate. Gli investigatori, inoltre, hanno anche acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza, per cercare di avere qualche elemento in più sulla dinamica.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione