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Il fatto

Stranieri nei campi come schiavi: la decisione del giudice

Inalterata l'ordinanza firmata dal gip Negro che ha respinto le richieste per Di Pietro, Battisti e Vaccaro Il sindacalista ciociaro è stato sospeso dalla Cisl

Nessun beneficio. Le esigenze cautelari dell'operazione Comodo restano immutate. È quello che ha deciso ieri il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Gaetano Negro, nei confronti degli indagati che avevano presentato una richiesta di una misura cautelare meno afflittiva sia per chi si trova in carcere sia per chi invece si trova ai domiciliari.
A seguito del parere della Procura, il gip che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare ha respinto le richieste.

Resta in carcere Luigi Battisti, titolare della cooperativa Agri Amici e che si trova ricoverato al Santa Maria Goretti di Latina a causa del suo quadro clinico per un problema di natura cardiaca subito dopo la notifica del provvedimento. Nel castello accusatorio, Battisti è considerato il promotore e organizzatore dell'associazione nonchè amministratore di fatto della società Agri Amici società Cooperativa dove aveva il computo di dirigere e programmare anche l'attività di reclutamento dei lavoratori e inoltre curava i rapporti con gli imprenditori.

Resta in carcere anche Marco Vaccaro, sindacalista e responsabile della Fai Cisl che aveva il compito di garantire protezione alla società cooperativa. «Facendo in modo unitamente a Battisti e a Cerroni di veicolare tutti i lavoratori della coop nel sindacato da lui coordinato». Misure restrittive confermate anche per Chiara Battisti figlia di Luigi e per Luca Di Pietro che restano ai domiciliari. Non ha presentato invece alcuna richiesta Nicola Spognardi ascoltato ieri mattina dal gip per l'interrogatorio di garanzia e ascoltato nel pomeriggio per oltre un'ora dal Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza.

Spognardi, difeso dall'avvocato Alessandro Paletta, si è presentato di sua spontanea volontà davanti al magistrato chiedendo di essere interrogato, l'indagato ha ribadito di non aver mai ricevuto alcuna utilità e si è professato innocente.
Non ha presentato alcuna richiesta anche Daniela Cerroni che si trova detenuta nel carcere di Rebibbia. Non è escluso adesso che il collegio difensivo possa impugnare le misure al Tribunale del Riesame di Roma. Nei confronti del ciociaro Marco Vaccaro intanto è arrivata la sospensione da parte della Cisl. A piede libero sono 50 invece gli indagati. 

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