Il punto
03.01.2019 - 15:27
Scende il numero di contratti a tempo indeterminato (-16.578). Salgono, invece, quelli a termine e le altre forme (54.139 +22.328). Somministrazione, intermittenti e chi più ne ha più ne metta.
Attraverso il decreto dignità, in estate, l'intenzione del governo era quella di combattere il precariato. Ma i giovani (e non) della nostra provincia avranno davvero un futuro migliore? Nel 2018, evidenziando ancora il rapporto fornito da Unindustria nel settore "export: le vocazioni territoriali" per la provincia di Frosinone, prendendo in esame i primi tre settori, il saldo tra il 2017 e il 2018 è negativo (fonte Istat, gennaio-settembre 2018). Il ramo farmaceutico, in euro, ha perso 2.472 milioni (-9%). Quello degli autoveicoli 1.221 milioni (-38%) e quello delle applicazioni tecniche 202 milioni (-7%). In totale, esaminando anche altri settori, la Ciociaria ha fatto registrare un -18% equivalente a 4.706 milioni di euro. Segnali chiari che qualcosa non va nel verso giusto.
Gli iscritti al centro dell'impiego in provincia di Frosinone, dato di fine 2017, sono oltre 120.000. Verosimilmente, stando a quanto asserito in precedenza, la situazione difficilmente negli scorsi dodici mesi ha avuto un'evoluzione positiva. Dai sindacati e dal mondo imprenditoriale (vedi altri articoli in pagina) arrivano analisi e suggerimenti per un 2019 più vivace e nel segno della ripresa. A proposito di prossimi mesi e di previsioni, un'indicazione viene fornita dall'indagine continua di Unioncamere e dal titolo "La domanda di lavoro delle imprese". Riguarda la provincia di Frosinone, nell'ambito del progetto denominato Excelsior. Il dettaglio riguarda i prossimi due mesi. I primi del 2019: gennaio e febbraio. L'indagine prende in esame diversi settori: dall'industria alle costruzioni passando per i servizi. In totale, dallo screening compiuto appunto da Unioncamere, in provincia di Frosinone a gennaio sono previste 2.890 entrate, mentre a febbraio 2.320. 5.210 in totale. Di queste, nei due mesi presi in considerazione, 2.000 riguardanti il settore industria, 590 delle costruzioni e 3.100 per i servizi. Ovvero, tra gli altri, commercio, ramo turistico, ristorazione e servizi alle persone.
Un'indagine che fa ben sperare, ma il nodo è e resta sempre quello: segnali di risveglio, ma con quali aspettative? E quali tipo di contratto per le possibili new-entry del 2019? Se il 2018 si chiude con il segno meno e in perdita nei primi tre settori della provincia di Frosinone, Il 2019 si apre con il segno della speranza. Ma potrebbe non bastare.
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