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La lettera

Fca, tutti contro l'incubo ecotassa. Chiesto un incontro a Di Maio

Il consigliere regionale di minoranza Pasquale Ciacciarelli ha scritto al vice premier «per scongiurare gli effetti del balzello sullo stabilimento cassinate"

Una lettera indirizzata al ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, mittente il consigliere regionale di minoranza Pasquale Ciacciarelli «per scongiurare gli effetti dell'ecotassa sullo stabilimento cassinate».

Il panettone è stato sfornato prima di Natale, al posto dei canditi e dell'uvetta però l'ecotassa che ha reso il dolce indigesto alle tute rosse cassinati.
La tassa - inserita nella manovra del Governo, ha ricevuto l'ok dal Senato e sabato dovrebbe essere approvata alla Camera - rappresenterebbe una sciagura per il territorio e un passo indietro per i lavoratori. Seppur rimodulata nei valori, andrebbe a colpire principalmente le auto del gruppo Fca prodotte nelle linee di Cassino Plant: Stelvio, Giulia e Giulietta.

Per questo i vertici Fca avevano congelato i 5 miliardi di investimenti previsti per i prossimi anni. Una tassa sui modelli cassinati che sicuramente non darebbe quella spinta sul mercato tanto attesa, e prolungherebbe la cassa integrazione che già scandisce il primo mese del 2019. Situazione critica per un territorio nel quale la presenza dello stabilimento Fca è centrale per l'economia e l'occupazione, tanto che la vigilia di Natale il sindaco di Piedimonte Ferdinandi aveva spronato i colleghi della Consulta del Lazio Meridionale a fare quadrato per difendere la fabbrica. Mobilitazione anche del Pd con Fardelli.

Ora a prendere carta e penna è stato Ciacciarelli per chiedere un incontro con Di Maio al fine di «portare a sua conoscenza le devastanti ricadute che l'ecotassa potrebbe determinare in provincia di Frosinone e, quindi, chiedere ulteriormente di rimodulare l'imposizione fiscale in modo da salvaguardare i livelli occupazionali del sito produttivo ciociaro.

Se l'ecotassa verrà confermata nella sua approvazione finale, Fca potrebbe essere costretta, come di fatto già annunciato, a rivedere i propri piani industriali e quindi i propri investimenti che, inevitabilmente, avrebbero riflessi negativi, proprio per il sito produttivo di Piedimonte. È indispensabile, quindi, evitare che il Governo approvi provvedimenti di natura fiscale che possano indurre Fca a eventuali disimpegni in provincia di Frosinone».

Una tassa del governo giallo verde che non trova d'accordo la Lega di Cassino che chiede l'intervento dei parlamentari leghisti locali a difesa del territorio: «Metterebbe in crisi lo stabilimento Fca di Cassino e tutto l'indotto con una consistente perdita occupazionale e una ulteriore mortificazione per la Ciociaria».

Una mobilitazione trasversale apprezzata anche dai sindacati che però temono che le scelte siano già state prese. «È sempre positivo quando si è vicini ai lavoratori - afferma Marsella della Fim Cisl - Fca è fondamentale per l'economia del basso Lazio. Bisogna essere concreti, dobbiamo unire le forze e far sentire la voce a difesa delle migliaia di famiglie che vivono con lo stabilimento». «Va bene la mobilitazione ma non ci rassegnamo, difenderemo fino alla fine lo stabilimento anche dopo l'approvazione. È importante anche l'impegno di Fca», ribadisce Valente della Ugl. Invece a preoccupare Giangrande della Uilm è il «silenzio assordante di Fca, l'unica che ha facoltà di decidere se investire o meno nonostante la tassa».

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