Spazio satira
L'inchiesta
04.11.2018 - 13:00
La casa circondariale di Frosinone
Due morti avvenute nel carcere di Frosinone che sono apparse sospette alla Procura. Ora il pubblico ministero Vittorio Misiti ha concluso le indagini preliminari ipotizzando il reato di omicidio. Indagato è Daniele Cestra, di Sabaudia. L'attività investigativa si è concentrata su due morti ritenute sospette: l'ipotesi del suicidio o del decesso naturale non ha convinto la Procura. La prima vittima è Pietro Paolo Bassi, trovato senza vita in cella nel marzo del 2015, mentre la seconda è Giuseppe Mari, morto nell'agosto del 2016. Secondo la Procura, sarebbero stati uccisi da Daniele Cestra, all'epoca loro compagno di cella. A difendere l'indagato, gli avvocati Angelo Palmieri e Sinuhe Luccone. All'ipotesi dell'omicidio, il sostituto procuratore Vittorio Misiti è arrivato anche a seguito delle perizie medico-legali eseguite dalla dottoressa Daniela Lucidi.
Per quanto riguarda il decesso di Giuseppe Mari di Sgurgola, la Procura ritiene che siano stati utilizzati "mezzi soffici" (lenzuolo o un altro indumento) per esercitare la compressione del collo e l'ostruzione dell vie respiratorie per evitare che urlasse. Oltre a ciò, si ipotizza anche l'utilizzo di corpi contundenti naturali. Il medico legale ha infatti riscontrato, tra le altre cose, la frattura dell'osso ioide e la rottura del timpano. Per quanto riguarda Pietro Paolo Bassi, invece, sarebbe stato immobilizzato (riscontrata la sub-lussazione di due vertebre) e successivamente sarebbe stato impiccato. A finire sott'indagine, Daniele Cestra, che sta scontando una pena definitiva per l'omicidio, avvenuto nel 2013 a Borgo Montenero (San Felice Circeo), dell'ottantenne Anna Vastola, alla quale furono sottratti pochi spicci, una vecchia pistola e una fisarmonica. Cestra dopo il fermo, difeso da un avvocato d'ufficio, ha confessato il delitto. Dopo una condanna a 30 anni in primo grado, assistito poi dagli avvocati di fiducia Angelo Palmieri e Sinuhe Luccone, è stato condannato a 18 anni in Appello. Sentenza confermata in Cassazione.
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