Il paese si ritrova senza il postamat, l'appello del sindaco

Sei mesi dopo la chiusura dell'unica filiale di banca presente in paese, con la relativa rimozione dello sportello atm, Maenza si ritrova ancora senza un bancomat. Poste Italiane, rimasto l'ultimo ente creditizio attivo sul territorio, di aggiungere uno sportello automatico alla filiale di piazza Lepri non vuole proprio saperne. E il tutto con un'innegabile aumento di flusso economico derivato dalla chiusura della banca cui è conseguito lo spostamento dei propri risparmi, da parte di molti cittadini, proprio alla Posta. E così avviene che le due impiegate, nei giorni a ridosso degli accrediti delle pensioni, si ritrovino con file interminabili di utenti che si presentano allo sportello a ritirare i propri soldi. Tali file, con uno sportello atm, sarebbero nettamente tagliate. Sfruttando anche questa considerazione, il sindaco maentino Claudio Sperduti ha scritto l'ennesima missiva indirizzata alla direzione provinciale di Poste Italiane, che così si riassume: "Sono a richiedere nuovamente l'installazione di un dispositivo Postamat.

Una richiesta fino ad ora sempre disattesa per motivi esclusivamente di carattere economico, motivando la scelta sul numero delle transazioni eseguite e sulle potenzialità del bacino. Tali motivazioni non tengono conto delle caratteristiche demografiche e sociali della cittadinanza. Quanto richiesto, oltre a offrire una gamma di servizi più ampia ai vostri clienti e miei concittadini, migliorerebbe la qualità dell'attività dei dipendenti. L'installazione di un atm sottrarrebbe dalle file tutti quelli che devono semplicemente effettuare un prelievo. A livello imprenditoriale, la possibilità di sostituirsi come ente creditizio agli utenti fino ad oggi fedele alla banca, non è da buttare via".