Il caso
02.08.2018 - 20:00
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Dipendente delle Poste viene trasferito da Frosinone a Ceccano, ma, essendo beneficiario della legge 104 perché, purtroppo, deve assistere il figlio, chiede l'annullamento del provvedimento di spostamento, il giudice gli dà ragione e ritorna all'originaria sede di Frosinone, più comoda per lui che deve provvedere al figlio disabile. Protagonista della vicenda Angelo Incitti che è tornato a lavorare a Frosinone dopo tante difficoltà, vedendo riconosciuti, in tribunale, i propri diritti. Purtroppo il figlio di Incitti ha una malattia degenerativa ed ha bisogno di costante assistenza, condizione che chiaramente grava anche sul padre che sicuramente avrebbe preferito non godere dei benefici 104 per il figlio e che comunque non vuole sottrarsi ai suoi doveri lavorativi nei confronti dell'azienda presso la quale è impiegato.
A supporto del dipendente è intervenuta anche l'associazione Anffas (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) di Subiaco cui aderiscono i genitori di ragazzi disabili che ha scritto a Poste Italiane.
Incitti vuole assumersi tutte le sue incombenze lavorative, non vuole approfittare, né trincerarsi dietro una situazione familiare seria per trascurare i suoi doveri lavorativi, ma vuole affrontare il suo impegno in ufficio con serenità e serietà, nonostante le sue pene a casa. Importante anche la sensibilità di chi gli opera accanto e del datore di lavoro che deve sapere di poter contare su un dipendente serio, affidabile e che forse merita un po' di comprensione.
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