Spazio satira
Il caso
01.08.2018 - 11:00
Immagine generica
Il furbetto del cartellino non va in ferie. Agli uffici della Regione Lazio di Frosinone, infatti, bastava passare il badge nel marcatempo e poi scavalcare i tornelli per andarsene da tutt'altra parte. Salvo poi, nel pomeriggio, rientrare sempre scavalcando i tornelli, timbrare il cartellino dell'uscita e andarsi a godere il "meritato" ri poso. O almeno è questo quanto hanno ipotizzato i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria nei confronto di otto dipendenti regionali sorpresi nel periodo da giugno a luglio del 2016 fuori dalla sede di via Veccia (in prossimità dell'ascensore inclinato) in orario di lavoro.
A tutti ieri è stato consegnato dagli uomini del tenente colonnello Claudio Gnoni un avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Agli otto è contestato il reato di truffa aggravata, per uno solo, l'autista del dirigente dell'area decentrare all'Agricoltura anche il peculato. Hanno tutti dai 40 ai 60 anni di età e sono di Ferentino (due persone), Alatri, Sora, Cassino, Patrica, Vallecorsa, mentre l'ottavo è dellaprovincia di Roma. Su come sia cominciata l'indagine vige il più stretto riserbo, ma a quanto emerso non ci sarebbero segnalazioni dall'interno dell'ufficio. Tuttavia, le Fiamme gialle, su delega del sostituto procuratore di Frosinone Barbara Trotta, hanno iniziato a indagare allo scopo di individuare e reprimere eventuali comportamenti illeciti che causino danni al bilancio dello Stato e degli enti pubblici. Le indagini del Nucleo di polizia economica-finanziaria si sono concentrate su uno stretto lasso di tempo.
Ma tanto è bastato ai finanzieri per certificare, con tanto di video, una serie di comportamenti ritenuti penalmente rilevanti.
L'inchiesta, infatti, dal giugno al luglio del 2016, è stata svolta attraverso servizi di appostamento e pedinamento, ma anche con l'osservazione, attraverso le telecamere posizionate in alcuni punti strategici degli uffici, in particolare all'ingresso dove si timbra il cartellino. L'occhio della telecamera, infatti, inquadrava proprio i tornelli d'ingresso nella struttura. Dall'analisi degli oltre quattromila video raccolti dai finanzieri e comparati con i tabulati delle timbrature marcatempo nonché con i risultati dell'attività investigativa condotta ha portato i finanzieri a concentrarsi in maniera specifica su otto persone.
Stando alle accuse loro si sarebbero ripetutamente allontanati dal lavoro per fare shopping o per altre esigenze personali.
Ma non solo, per i finanzieri si tratta di casi ripetuti, verificatisi in un arco temporale ristretto, ma sufficiente a delineare un quadro meritevole di ulteriori approfondimenti giudiziari. Per alcuni degli otto la presenza in ufficio, in quello inizio d'estate del 2016 in base agliaccertamenti delle Fiamme gialle era occasionale, nel senso che nemmeno entravano nel proprio ufficio, limitandosi a timbrare il cartellino, uscire immediatamente dopo per rientrare a fine turno giusto per timbrare il "fine servizio".
Nel corso delle indagini, la Finanza ha controllato anche gli spostamenti dell'auto di servizio del dirigente pro tempore dell'uf ficio utilizzata dall'autista dello stesso. L'autista l'avrebbe utilizzata ed è per questo che gli è stato contestato il peculato per fini personali e non per ragioni di servizio. Ora gli otto indagati avranno la possibilità di presentare memorie o farsi interrogare. Dopodiché la procura deciderà se avanzare richiesta di rinvio a giudizio. Peraltro,con le nuove regole antiassenteismo, in caso di condanna rischiano il licenziamento.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione