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Il fatto

Lei lo lascia, lui per vendetta pubblica in rete un filmino hard con l'ex moglie

La donna, divenuta improvvisamente "nota", ha denunciato l'ex consorte. A settembre la ripresa amatoriale verrà proiettata ancora una volta in aula

Quelle immagini verranno proiettate ancora una volta in aula, prima che la vicenda - almeno a livello giudiziario - verrà chiusa una volta per tutte. Al centro della complessa storia finita nelle aule del tribunale di Cassino, un video hard amatoriale messo in rete per vendetta. Sarà proprio questa la "prova dirimente" che verrà nuovamente visionata dal giudice (a seguito della rinnovazione del processo) e dalle parti. Quindi, il 12 settembre, l'attesa discussione. La questione è molto delicata per il "tema" stesso, oggetto del procedimento. Ma di fatto rappresenta un punto di discussione piuttosto comune: la diffusione in rete di contenuti afferenti la sfera sessuale, senza alcun consenso da parte di uno dei "protagonisti". In questo caso, almeno secondo le accuse, a mettere on-line il film hot era stato per vendetta il marito lasciato.

La rabbia dopo il dolore
La vendetta sarebbe maturata dopo la separazione dalla sua ex consorte nel 2016. A scoprire di essere diventata, improvvisamente, "reginetta" dell'hard amatoriale non era stata neppure la diretta interessata. Lei, una bella quarantenne del Cassinate, sarebbe stata avvisata della "notorietà" da una collega. La parte offesa, una professionista insospettabile, sarebbe finita al centro di un boom di visualizzazioni internet per un minuto di scene hot, poi rimbalzato da Google su siti "specializzati". E a quanto pare con un apprezzabile successo. A far girare in rete quel filmato che ben poco lasciava all'immaginazione sarebbe stato il suo ex consorte, nonché padre dei loro figli. Alla donna, annientata dalla vergogna (rappresentata dall'avvocato Angela Caprio) non era rimasto altro che presentare una denuncia contro l'uomo a cui aveva giurato amore eterno. E che non avrebbe mai potuto credere capace di un'azione simile.

Il sequestro
Un vero e proprio dramma quello vissuto dalla quarantenne, che al giudice avrebbe riferito di non sapere neppure di essere stata filmata durante le effusioni amorose che sarebbero dovute restare provate. Inimmaginabile l'imbarazzo nel dover affrontare magistrati e avvocati davanti ai quali raccontare l'intera terribile storia. Nell'immediatezza della denuncia gli inquirenti avevano subito provveduto a sequestrare il materiale "incriminato", nonchè - su richiesta dell'avvocato Angela Caprio - anche ad oscurare i siti su cui erano stati fatti rimbalzare i minuti hot. Poi l'apertura del processo a carico dell'uomo chiamato a rispondere di trattamento illecito dei dati, ingiuria, diffamazione e - tra le altre cose - di mancato mantenimento. Il processo giunto quasi alla discussione è ripartito da zero per il cambio del giudice. Un passaggio affatto facile da mandare giù per la parte offesa. Finalmente a settembre l'attesa sentenza. Ma non prima di aver esaminato, ancora una volta, la "prova regina".

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