L'avvicendamento
07.07.2018 - 14:00
Quattro anni e sei mesi. Con la volontà e l'obiettivo chiaro nella testa di voler utilizzare ogni minuto di permanenza a Frosinone per la comunità che è stata chiamata a rappresentare.
Qual è la cosa di cui va più orgogliosa?
«Credo che il territorio -ha risposto la dottoressa Emilia Zarrilli a Frosinone dal 30 dicembre 2013- sia affezionato a una figura qual è quella del prefetto, non più lontana. In questi anni mi hanno conosciuto tutti e tutti hanno saputo che potevano trovare una risposta alle varie problematiche. Tanto è vero che, a ogni occasione, mi venivano posti problemi trasversali su tutti i fronti.
E credo che questo sia stato un buon risultato. Ho fatto in modo di far conoscere meglio l'istituto prefettizio, con rigore professionale ma con quella apertura che caratterizza la mia persona».
Le battaglie più belle?
«Oggi mi sembrano tutte belle perché sono alle spalle, quando le vivevo mi sembravano meno belle».
Che cosa si porta nel cuore della Ciociaria?
Un momento di commozione, inevitabile, solo alla parola "Ciociaria". Poi la risposta: «L'affetto di tutti, perché dove andavo trovavo sempre tanto affetto. Questo me lo porterò dentro. E spero di aver ricambiato con altrettanto affetto». Poi si torna a pensare al lavoro. "I percorsi adottati qui sono stati positivi. Spero che vengano continuati».
E rispetto alla nuova sede?
«Proverò a lavorare bene come penso di aver lavorato qui». Adesso a guidare la prefettura di Frosinone arriverà presto il dottor Ignazio Portelli, finora ispettore generale di amministrazione.
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