Spazio satira
Operazione Gabbia
07.06.2018 - 13:00
Il tribunale di Latina
Hanno fatto tutti scena muta i 5 dei sette arrestati a Roccagorga nei giorni scorsi nell'ambito dell'operazione "Gabbia" che sono comparsi ieri mattina di fronte al Giudice delle indagini Preliminari che ha in affidamento il processo. Sia Sisto Cipolla, proprietario della struttura Casa Alloggio per Anziani "Il Sorriso" di Roccagorga e Giuliana Bonanni, sua moglie, difesi entrambi dall'avvocato Giovanni Lauretti, che lo scorso 1 giugno si erano appellati ad un difetto di legittimità del procedimento richiedendo i termini a difesa, che le altre tre operatrici socio sanitarie per cui l'interrogatorio di garanzia era stato fissato proprio per il 6 giugno, ovvero Michela Filippi di Sezze, Adriana Sandu e Agelica Lupascu di origini rumene ma residenti a Roccagorga, si sono avvalse della facoltà di non rispondere alle domande poste loro dal gip Pierpaolo Bortone. La stessa linea di difesa era stata quella scelta da una delle altre due Operatrici Sanitarie Specializzate ascoltate nei giorni scorsi, ovvero Miakela Diana Curca, anche lei romena, mentre Simonetta Cipriani, di Maenza, ha preferito rispondere ridimensionando i fatti che le venivano imputati.
Tutti e sette i protagonisti erano stati arrestati lo scorso 30 maggio al termine della brillante operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina guidati dal comandante Egidio Felice e disposta dal Pubblico Ministero Simona Gentile. Il tutto era scaturito dalla denuncia mossa dai parenti di una 70enne di Latina affetta da morbo di Alzheimer nel luglio 2017. Le accuse, mosse, che hanno trovato riscontro a seguito delle indagini tecniche condotte dai Militari dell'Arma, che si sono serviti di intercettazioni telefoniche, audio e riprese video all'interno dei locali di via Fornoli, hanno reso palese le molteplici e reiterate violenze subite dalla 70enne che di notte veniva rinchiusa in una gabbia applicata sul suo letto che le impediva di alzarsi, nonché chiusa a chiave in una stanza priva di servizi igienici; a ciò si aggiungono ingiurie verbali, pesanti offese e percosse. La struttura è stata quindi chiusa, mentre tutti gli anziani ospitati sono stati ricollocati in altre strutture o riportati a casa dai parenti. I sette sono stati invece arrestati e condotti in regime di custodia cautelare presso i rispettivi domicili.
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