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La sentenza

Picchia brutalmente la moglie davanti ai figli, la decisione del giudice

Il magistrato ha convalidato l'arresto per il trentottenne. È accusato per maltrattamenti e lesioni. Sussiste il pericolo di reiterazione del reato.

Arresto convalidato dall'a utorità giudiziaria competente per il 38enne di Maenza che lo scorso sabato si è reso colpevole di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali ai danni della consorte. Lo ha deciso il gip Giuseppe Cairo incaricato dal Tribunale di Latina dopo che, nell'immediata successione dei fatti incriminati, il Sostituto Procuratore Marco Giancristofaro, acquisiti i dati forniti dai Carabinieri della Locale Stazione, aveva immediatamente ordinato l'arresto. L'uomo, difeso dall'avvocato Masci, svolte le formalità di rito presso la Caserma di Maenza, è stato in seguito tradotto presso le celle della Casa Circondariale di via Aspromonte a Latina in attesa di conoscere, a seguito di processo, l'entità della condanna.
A gravare la situazione dell'uomo, dal punto di vista giudiziario, è stato l'aver reiterato il reato più volte, come confermato dalla moglie e dai referti ospedalieri esibiti dalla donna a seguito di violenze subite nei mesi scorsi ma sempre ‘camuffate' dalla stessa donna nella speranza di poter risolvere la questione tra le mura domestiche. Dopo un venerdì movimentato, in cui la coppia era stata notata mentre litigava in strada durante la rappresentazione della Passione di Cristo che ha luogo proprio a Maenza, la situazione è degenerato nel pomeriggio di sabato. L'uomo, per l'ennesima volta, ha alzato le mani contro la donna davanti agli occhi atterriti dei figli minori.
Subite le botte però, stavolta la vittima ha deciso di reagire e rompere il muro di omertà che aveva tenuto celata alle autorità la vicenda fino ad allora. E' stata lei a chiamare le Forze dell'Ordine accorse sul posto insieme ai sanitari del 118 immediatamente dopo la segnalazione. Mentre i sanitari praticavano le cure del caso alla dona, refertando le ferite riportate, i Carabinieri si sono messi in moto per svolgere le pratiche che hanno condotto l'uomo all'a r r esto che è stato formalizzato poche ore dopo. La donna, già dalla sera stessa, ricevute tutte le cure del caso, ha potuto riabbracciare i figli cercando di tranquillizzarli dopo quanto erano stati costretti a vivere nelle ore immediatamente precedenti e anche nelle ultime settimane. La storia di violenza infatti, andava avanti da qualche mese e solo a ridosso della Pasqua, all'ennesimo maltrattamento subito, è arrivato quel coraggio necessario a rompere un muro di silenzio che era durato anche troppo. 

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