Il punto
22.03.2018 - 14:30
Il corteo partito ieri mattina da piazzale Kambo (FOTO MASSIMO SCACCIA)
Sciopero. Non ce la fanno più le oltre ottocento lavoratrici che da otto mesi non percepiscono lo stipendio. Sono le addette alla pulizia nelle scuole che vanno dalla primaria ad alcuni istituti superiori. Quelle del Lotto 5 che comprende le province di Frosinone e Latina. Una condizione, va da sé, che non riescono più a sostenere. La gestione del servizio era stata affidata alle società Smeraldo, Ma.Ca. e Servizi Generali. La Consip, la società per azioni del ministero dell'economia e delle finanze, suo azionista unico, che opera secondo i suoi indirizzi strategici al servizio esclusivo della pubblica amministrazione, ha risolto la convenzione di appalto alla Rti (Raggruppamento temporaneo di imprese), ma in attesa della nuova gara continua a svolgere il servizio. La palla delle responsabilità passa da una parte all'altra. La sostanza, però, vede un numero molto importante di lavoratrici, e una parte minoritaria di uomini, senza la dignità di uno stipendio. Con tutte le conseguenze del caso. Chi non riesce a pagare le bollette. Chi, ancora, rischia il pignoramento della casa. E via dicendo. Ieri, dopo un incontro tra le organizzazioni sindacali Fisascat Cisl, Uil Trasporti, Filcams Cgil e il provveditore agli studi di Frosinone Pierino Malandrucco, è stato indetto uno sciopero. Braccia incrociate nella giornata di ieri e anche oggi. I sindacati, al termine dell'incontro di ieri, hanno dichiarato che «non garantiranno il servizio minimo» e le scuole, dunque, rimarranno senza pulizia anche oggi. Dopo essersi tutti prodigati alla ricerca di una soluzione, per domani è stata indetta una conferenza di servizi (ore 11) tra il rappresentante del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, l'ufficio scolastico regionale, gli uffici scolastici provinciali, l'ispettorato del lavoro, le organizzazioni sindacali e i presidi. L'obiettivo della conferenza di servizi è quello di ricevere una parte dei pagamenti (fino a dicembre) in surroga da parte dei dirigenti dei vari istituti scolastici.
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