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La difesa

S'impicca dopo le accuse di abusi sulla figlia. L'avvocato: voleva dimostrare la sua innocenza

L'uomo si è ammazzato dopo che il caso era divenuto di pubblico dominio. Probabilmente non ha retto alla fortissima pressione che si era creata su di lui

"L'avevo sentito pochi giorni fa, avevamo parlato della eventuale nomina di un consulente in vista dell'incidente probatorio. C'era tutta la volontà di collaborare con la magistratura e di dimostrare la sua innocenza". Lo ha detto l'avvocato Domenico Di Tano, che assisteva il poliziotto della polizia penitenziaria suicidatosi ieri mattina impiccandosi alle grate della chiesa diroccata di località Castello, a Roccasecca, dopo le pesantissime accuse di presunti e ripetuti abusi sessuali nei confronti della figlia 14enne.
Un caso che ha sconvolto l'intera provincia e che è rimbalzato anche agli onori della cronaca nazionale sollevando un gigantesco polverone mediatico. Una pressione fortissima alla quale, forse, l'uomo non è riuscito a resistere decidendo di farla finita e di ammazzarsi. 

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