12.12.2017 - 09:31
La Cassazione ha confermato i 14 anni di carcere inflitti in secondo grado a Marco Di Muro per l'omicidio di Federica Mangiapelo. La sentenza è arrivata nelle scorse ore, intorno alla mezzanotte, dopo che ieri davanti ai giudici della Suprema Corte di Cassazione si era svolta l'udienza finale del lungo processo seguito alla morte della giovane di Alatri, ammazzata dal fidanzato sulle sponde del lago di Bracciano nel novembre del 2012, nella notte di Halloween.
Nel processo di appello Marco Di Muro, dopo che in prima battuta era stato già condannato a diciotto anni aveva visto ottenere una riduzione della pena di quattro anni. Questa era stata la decisione assunta dal Gup di Civitavecchia nel luglio del 2015: due anni in meno relativamente alle aggravanti e altri due per le attenuanti. I giudici così avevano accolto in parte le tesi dell'accusa, secondo la quale il giovane aveva ucciso la fidanzata sedicenne al culmine di una violenta lite per questioni di gelosia.
La giovane, 16 anni appena e originaria di Alatri, venne trovata morta la notte di Halloween del 2012 sulle sponde del lago di Bracciano. Inizialmente, si credette ad una morte per cause naturali, un arresto cardiaco, ma in seguito gli inquirenti trovarono degli elementi che fecero mutare loro versione: il decesso, stabilirono delle perizie approfondite, avvenne per affogamento. Da quel momento cambiò anche la posizione di quello che era all'epoca il fidanzato, l'ultimo ad aver visto Federica in vita. La morte sarebbe sopraggiunta al culmine di un litigio, con di Muro che avrebbe fatto cadere a terra la sfortunata ragazza, annegandola e lasciandola sulle rive del lago. Il mattino seguente ci fu il ritrovamento del cadavere e l'avvio di un iter processuale che ha riservato non pochi colpi di scena. La ragazzina, qualche ora prima di morire, era uscita di casa per vedersi con lui e andare insieme a festeggiare Halloween. La mamma e il papà di Federica, impiegata lei e venditore ambulante lui, mai avrebbero immaginato che da quel momento in poi non avrebbero più visto lo splendido sorriso della loro "bambina". Furono i genitori i primi a sospettare i quel fidanzato, Marco Di Muro, oggi 28enne, all'epoca barista saltuario a Formello. Ora tre sentenze, in primo, secondo grado e cassazione, lo hanno ritenuto colpevole dell'omicidio. Quella maledetta notte il giovane assassinò la 16enne tenendole la testa sotto l'acqua finché lei non si mosse più. Un vicenda dolorosa e drammatica con un omicidio che ha scosso l'opinione pubblica. Ora la decisione definitiva con Marco Di Muro condannato definitivamente. Mentre la famiglia della povera Federica ieri ha avuto giustizia, ma niente e nessuno riporterà in vita quello splendido sorriso e quella giovane vita spezzata che aveva tutto un futuro intero da vivere.
Poche parole quelle con cui Massimo Mangiapelo, zio di Federica ed autore di un libro sulla vicenda, ha commentato la sentenza. Lo ha fatto con un post sul suo profilo Facebook, nel quale ha scritto: "E finalmente, dopo cinque lunghi anni di attesa, possiamo dirlo: Marco Di Muro è l'assassino di mia nipote Federica. La Cassazione ha confermato la sua condanna in appello a 14 anni di carcere...".
In questo modo, con la fine del terzo e ultimo grado di giudizio ammesso dall'ordinamento giuridico italiano, la sentenza e la condanna diventano definitive e quindi Marco Di Muro dovrà restare in carcere per tutti i 14 anni che gli sono stati inflitti, senza più alcuna possibilità di appelli.
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