26.05.2017 - 14:43
Ambiente e non solo: nasce l'associazione "Santulia". Spiegano i promotori: "Quando un gruppo di amici come noi decide di costituire un'associazione come la nostra, le motivazioni devono essere tante e forti. Infatti, operando in un territorio dove il "sano" associazionismo è dilagante ed è proteso a tutelare sia la sagra del pane grattugiato che la tutela della melenzana ripiena e, perché non ci facciamo mancare niente, la melanzana fritta e quella sott'olio, per non parlare della sagra dell'acqua fresca e chi più ne ha più ne metta, un'altra associazione poteva essere di scarso interesse, poco appetibile per i nostri concittadini! Ci sbagliavamo di grosso! L'interesse è stato subito esaltante forse perché, dimenticavamo di precisarlo, l'associazione, per definizione statutaria, si interessa di cultura e di politica, decisamente non partitica! Bastava buttare uno sguardo intorno alla fontana o farsi un giro per le contrade, per non parlare dei bilanci approvati da questa amministrazione comunale, per rendersi conto che occuparsi INSIEME PER IL BENE COMUNE non solo era necessario ma indispensabile, per porre fine al degrado culturale sociale e ambientale in cui è precipitata la nostra cittadina. Fu così che, con questi basilari principi e coinvolgendo le più disparate categorie sociali, tralasciando i più che legittimi orientamenti partitici di ognuno, gli amici Angela Malandrone, Annalisa Vacca, Bruno Kiszka, Caterina Rotondo, Chiara Cibati, Giancarlo Vacca, Gino Cogliandro, Giuseppe Serafino, Marco Pirolli, Oliviero Notarianni, Patrizia La Marra, Raffaele Ruscillo, Rocco Merucci, Totò Zaccaria e Walter Cocorocchio, per citare solo i soci fondatori, decisero, senza assegnarsi titoli roboanti, se non quelli che le leggi vigenti impongono per dar vita ad un'associazione, e lavorando con entusiasmo, di pigiare sull'acceleratore e presentarsi alla città, riflettendo e invitando a riflettere su alcune considerazioni che tanto per fare qualche esempio, di seguito riportiamo: vi sembra normale che il nostro bel fiume, oltre al degrado in cui versano le sue sorgenti e buona parte delle rive che lo accompagnano debba ricevere le fogne di Sant'Elia senza la ben che minima depurazione? Vi sembra normale che questa città sia la sola o quasi in Italia che non disponga di uno strumento urbanistico, bloccando da anni ogni forma legale di sviluppo? Vi sembra normale che Sant'Elia possa essere considerata una seconda "terra dei fuochi", senza che questa amministrazione faccia chiarezza sulle eventuali responsabilità, sui potenziali danni alla salute dei cittadini e sulla caduta verticale dell'economia contadina, ormai senza nessuna tutela?
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