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Marika Fruscio si scopre: il Frosinone può tornare in A. E Ciofani è un vero leader

Intervista all'esuberante soubrette televisiva. Conosciuta come tifosissima del Napoli, ha fatto le carte ai canarini. "Presto verrò al Matusa"

"Il Frosinone? Secondo me può farcela a tornare in serie A. Ha un buon gioco e diversi, ottimi giocatori. L'esperienza di due anni fa, inoltre, sarà molto utile per avere la meglio sulle concorrenti. E poi lì davanti ha quel Daniel Ciofani che è un vero trascinatore, un leader che nei momenti decisivi sa caricarsi la squadra sulle spalle e portarla alla vittoria".

Lei è Marika Fruscio, esuberante soubrette strettamente legata al mondo del calcio, protagonista di numerose trasmissioni sportive su diverse reti nazionali e con alle spalle la partecipazione nelle vesti di "corteggiatrice" nel programma "Uomini e donne" di Maria De Filippi. Ma conosciuta, in particolare, per essere tifosissima del Napoli, fede sbandierata senza indugio e, spesso, con siparietti anche molto piccanti dinanzi alle telecamere in occasione dei gol dei partenopei.

"Sto preparando la scheda del Napoli per la trasmissione di domani con Fulvio Collovati ("Calcissimo", in onda il giovedì alle 23 su Canale Acqua, 65 del digitale terrestre, ndr), ci confida rispondendo al telefono mentre è davanti al Pc nella sua casa di Milano. Eh - sospira - oggi è un po' dura dopo la sconfitta di ieri sera... mamma mia, devo ancora riprendermi".

Un 3-1 pesante quello rimediato dal Napoli contro la Juventus nella semifinale di Coppa Italia. Qual è il tuo giudizio sulla gara? Quanto hanno pesato sul risultato finale i due rigori concessi alla Juve?

"Sicuramente tanto. Anche se c'è da dire che abbiamo visto un Napoli dai due volti: brillante e incisivo nel primo tempo, disattento in difesa e poco volitivo nel secondo. In merito, oltre ai due rigori che hanno demoralizzato la squadra, va dato merito ad Allegri di aver letto bene la gara e di aver operato un cambio di modulo e di uomini risultato determinante".

E adesso, secondo te, dove potrà arrivare il tuo Napoli?

"Sarà decisivo il tour de force che ci attende: il match di ritorno al San Paolo contro il Real Madrid in Champions e poi la Roma. Gare fondamentali per sapere cosa potrà fare la squadra nei prossimi mesi. Certo, molto dipenderà da noi: il Napoli deve ricominciare a giocare da Napoli".

Che tu sia una super tifosa degli azzurri è un fatto notorio. Ma che ci fa una lumbard doc come te (Marika è nata 38 anni fa ad Agate Brianza, in provincia di Milano, ndr) in mezzo agli ultras partenopei? Come nasce questa passione?

"Il mio è stato il classico colpo di fulmine. Ero a Napoli per lavoro, diversi anni fa, e rimasi letteralmente abbagliata dalla bellezza della città e rapita dal calore della sua gente. Capii in poco tempo che quello era il mio habitat naturale, che Napoli aveva tutte le caratteristiche che avevo sempre cercato in una città. E così mi sono innamorata. Ho preso casa all'ombra del Vesuvio e poi, direi di conseguenza, è maturata la passione per la squadra di calcio. Il mio è amore profondo e vero, forse anche superiore a quello di coloro che a Napoli sono nati".

Un amore che hai voluto imprimere anche sul tuo corpo, con due tatuaggi...

"Sì, uno nel basso ventre, che ritrae il Vesuvio e la città, e un altro, su un braccio, che reca ben in vista il numero 1926, l'anno di fondazione della squadra: due dediche per questa splendida terra che è entrata nel mio cuore".

A proposito di cuore, per chi batte in questo momento quello di Marika Fruscio? La storia con Pippo Inzaghi è in soffitta?

"Inzaghi? - si interroga sorniona e sorridendo - no, no... quella è stata solo una parentesi. Adesso sono felicemente fidanzata con un ragazzo, partenopeo verace, di cui sono innamoratissima. Il nome? Top secret, non amo sbandierare ai quattro venti i miei sentimenti. Posso dirvi, e siete i primi a cui lo confido, che abita a Quarto Flegreo... il resto è nel mio cuore e nella mia anima".

Qual è il calciatore del Napoli che più ti piace?   

"Senza ombra di dubbio, Callejon. Ovviamente mi riferisco all'aspetto tecnico".

E in Italia?

"Sempre Callejon e sempre tecnicamente parlando".

Se incontrassi Higuain in un vicolo di Napoli, cosa gli diresti?

"Che nell'andare via non si è comportato da uomo. Che ha deluso tutti come uomo: se è diventato Higuain lo deve al Napoli e ai suoi tifosi e avrebbe dovuto almeno ringraziare. Invece è scappato".

Ed eccoci a noi: Frosinone e Latina. I canarini guidano la classifica di serie B, i pontini sono invischiati nella lotta per non retrocedere, oltre ad essere minati da una situazione societaria molto difficile. Cosa pensi di queste due formazioni?

"Premetto che, occupandomi principalmente di Serie A, seguo la B solo in relazione alle squadre che lottano per la promozione nella massima serie. Del Latina, quindi, non so molto ma auguro ai nerazzurri di farcela a restare nella serie Cadetta. Quanto al Frosinone, invece, ho visto in tv diverse partite. E' un team ben attrezzato, con un buon modulo tattico, un ottimo allenatore, collettivo e individualità in grado di fare la differenza. A mio avviso (e siete autorizzati a fare tutti gli scongiuri del caso) può farcela a tornare in A, specie se continuerà a giocare come finora ha dimostrato di saper fare. E poi in attacco ha quell'ariete di nome Daniel Ciofani che per me è davvero molto forte. Gioca bene, fa gol, trascina i compagni, sa caricarsi la squadra sulle spalle quando serve. Un vero leader. Un'arma letale. Un valore aggiunto nella corsa alla promozione".

Sei mai stata in Ciociaria o in provincia di Latina?

"Finora no, il lavoro o le gite non mi hanno mai portato da quelle parti. Però me ne hanno parlato molto bene. So anche che si mangia divinamente, che avete dei primi - tipo le fettuccine - davvero squisiti. Quindi, alla prima occasione farò tappa lì. E ovviamente cercherò di conciliare la visita con una gara del Frosinone o del Latina, da godermi allo stadio".

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