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Il ricordo di Nassiriya

Rocca: «A 22 anni dalla strage, il mio pensiero va alle vittime di quel vile attentato»

Il presidente della regione Lazio e il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Marika Rotondi ricordano l'attentato del 2003

Ventidue anni fa la strage di Nassiriya, in Iraq. Un terribile attentato che il 12 novembre del 2003 è rimasto impresso nella memoria. Un camion cisterna, carico di esplosivo, scoppiò davanti la base del "Maestrale", sede della MSU italiana dei carabinieri, provocando successivamente l'esplosione del deposito munizioni e la morte di diverse persone tra carabinieri, militari e civili. L'appuntato Andrea Filippa, di guardia all'ingresso della base principale, riuscì a uccidere i due attentatori, tant'è che il camion non esplose all'interno della caserma ma sul cancello di entrata. Evitando così una strage di più ampie proporzioni. 

Ventidue anni dopo, il presidente della regione Lazio Francesco Rocca ha voluto così ricordare il terribile evento: «A ventidue anni dalla strage di Nassiriya, il mio pensiero va alle vittime di quel vile attentato e alle loro famiglie. Erano militari e civili italiani impegnati in una missione di pace, persone che hanno scelto di servire il Paese anche lontano dai confini nazionali, in contesti difficili, per difendere valori universali come la sicurezza, la legalità e la libertà». 

Una ferita profonda nella nostra memoria collettiva. Alle parole di Rocca, si aggiunge anche il ricordo di Marika Rotondi, consigliere regionale di Fratelli d'Italia: «Oggi come ogni anno da quel tragico 12 Novembre 2003, rinnoviamo il raccoglimento e la preghiera per onorare i nostri 19 connazionali caduti, militari dei Carabinieri e dell’Esercito e civili colpiti dall’attentato alla base italiana. Impegnati in missione di pace seppero rappresentare ottimamente la nostra Nazione, svolgendo con dedizione e fino all’estremo sacrificio il compito loro assegnato di contribuire al mantenimento della sicurezza e dell’ordine pubblico e per assicurare alla popolazione il ripristino delle basilari regole di vita civile. Operando per riportare la pace in un’area e in un contesto politico militare particolarmente complesso. Nel ricordare i caduti a Nassiriya come limpido esempio di umanità, coraggio e spirito di servizio nei confronti delle popolazioni colpite da eventi bellici, li onoriamo per aver difeso in nome dell’Italia la pace e la giustizia e rivolgiamo il nostro commosso omaggio a tutti gli uomini e le donne che in ogni tempo, in Patria ed all’estero, hanno dato la vita nell’adempimento del dovere come rappresentanti dello Stato».

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