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L'addio

L'abbraccio di Serrone al suo ragazzo d'oro

Migliaia ieri pomeriggio per la cerimonia funebre a La Forma. Il vescovo: «Il Signore ha scelto Lorenzo per portarlo in cielo»

Il feretro del giovane Lorenzo Nucheli accolto e accompagnato da migliaia di persone commosse e addolorate. Ieri pomeriggio i cittadini di Serrone e dei centri vicini non hanno voluto far mancare la testimonianza d’affetto, vera e sincera, nei confronti del giovane pilota scomparso nell’incidente aereo di mercoledì scorso a Sabaudia, stretti in un abbraccio corale a una famiglia molto amata e stimata. La grande folla, che da ore prima aveva preso posto per assistere e partecipare alla cerimonia d’addio, ha dato prova di affetto e compostezza. Serrone conta circa duemila abitanti, ma nella piazza Francesco Pais de La Forma, e nelle strade attigue, ce n’erano almeno il doppio. C’era chi aveva parcheggiato la macchina a qualche chilometro di distanza, anche se era stato organizzato un buon servizio in previsione di quello che sarebbe avvenuto.

Ad onorare il giovane aviatore numerose autorità, dal questore di Frosinone alle figure apicali delle forze armate rappresentate dai vertici provinciali. Numerose anche le rappresentanze politiche con sindaci, consiglieri, assessori e protagonisti di rango della politica locale, provinciale e regionale. I carabinieri, presenti con il comandante provinciale ed il comandante della compagnia di Anagni e nuclei sottoposti, hanno curato sia l’accompagnamento della salma anticipando e scortando i mezzi utilizzati che la sicurezza dei luoghi, evitando intoppi ed ostacoli. Il 72° Stormo di Frosinone era rappresentato da ufficiali, sottufficiali e graduati, colleghi del padre di Lorenzo. Inoltre la polizia locale e le associazioni di protezione civile, ben coordinate. La banda ha accompagnato la mesta processione proveniente da Latina che si è immessa sulla via Prenestina. Poi il coro dei giovani serronesi ha selezionato brani adatti e struggenti.

Il vescovo diocesano di Palestrina e Tivoli era accompagnato da alcuni collaboratori locali. Nell’omelia, monsignor Parmeggiani ha ricordato come «il Signore ha scelto Lorenzo, ha scelto la sua anima bella per portarla in cielo». Toccante l’intervento del sindaco Giancarlo Proietto, che si è rivolto «al fratellino, ai genitori ed ai nonni di Lorenzo» abbracciandoli a nome di tutta la comunità. Il parroco ha avuto parole di conforto e di stimolo per i giovani, invitandoli a seguire l’esempio di un ragazzo «pieno d’amore per gli altri, di generosità, di altruismo, di buona volontà, che aveva seguito le sue aspirazioni restandone purtroppo vittima, ma nel suo breve periodo di missione s’era fatto già apprezzare». E ha concluso leggendo la scritta sotto la gigantografia di Lorenzo: «Ce lo ricorda lui stesso: ci sono, e ci sarò».

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