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Ceccano

Attraversa a nuoto lo stretto di Messina. L’impresa di Gianmarco Carlini

L'iniziativa per raccogliere fondi per la lotta alla Sma Il ricavato all’associazione di Tecchiena che aiuta i pazienti e le loro famiglie

Un’impresa non solo sportiva. In quelle bracciate Gianmarco Carlini ci ha messo la forza fisica dello sportivo, ma soprattutto l’anima. Per un nobile obiettivo: raccogliere fondi per finanziare le attività dell’associazione “Una SMAmma per amica” di Tecchiena, che offre supporto ai malati di Sma e alle loro famiglie. Per attraversare a nuoto lo Stretto di Messina ha fatto più di settemila bracciate, percorrendo i 3.150 metri che separano Torre Faro (Messina) da Villa San Giovanni (Reggio Calabria) in meno di 45 minuti. Ma il suo obiettivo non era il dato cronometrico, piuttosto ciò che l’impresa avrebbe fruttato in termini di donazioni per la onlus. E, a conti fatti, ogni sua bracciata è valsa all’incirca 50 centesimi. Gianmarco ha 27 anni e un fisico scolpito dalla passione per lo sport. Lavora a Ceccano in un’azienda di logistica e pratica soprattutto nuoto e crossfit. Lo abbiamo intervistato.

Com’è nata l’idea?
«Come una sfida personale. L’idea è maturata tra luglio e agosto dell’anno scorso, poi ho deciso definitivamente a marzo».

Perché proprio il progetto di “Una SMAmma per amica”?
«Volevo aiutare un’associazione locale. Un amico conosceva la situazione di Emma e di sua madre Elisa, mi ha convinto lui».

Come si è preparato e quanto è durato il training?
«Mi sono allenato in piscina e al mare. Ho nuotato molto a Terracina grazie a mio zio Giovanni che mi ha assistito con il gommone».

Chi l’ha seguito in questa avventura?
«La mia fidanzata Martina, che durante la traversata mi ha seguito su una barca per fare una diretta Instagram. Invece i miei genitori mi hanno fatto una sorpresa aspettandomi all’arrivo in Calabria».

Quali pensieri alla partenza, durante il percorso e all’arrivo?
«Non l’ho presa come una competizione ma piuttosto come una bella esperienza da vivere. All’inizio c’era una corrente piuttosto forte, ma è andato tutto liscio. Nessun pensiero particolare, solo massima concentrazioni sulla prova».

Durante il percorso ha mai pensato di non farcela?
«No, mai. Mi sono sempre sentito tranquillo».

L’obiettivo era la raccolta fondi: com’è andata?
«Ci eravamo prefissi di raccogliere 3.000 euro, invece siamo arrivati a 3.715. Sono molto contento».

Chi ha donato?
«Amici, conoscenti, ma anche tanta gente che non conosco. E una donazione particolare dal gruppo sportivo “Ocr Ceccano” che ha organizzato una giornata a Terracina in cui ha venduto le magliette dell’associazione raccogliendo 750 euro. Loa ringrazio molto».

Ha in mente altre imprese?
«Sì, l’anno prossimo vorrei fare un’altra traversata a nuoto, ma stavolta non in Italia».

Dove?
«Non voglio anticiparlo, a breve farò l’iscrizione e svelerò dove».

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