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Cassino

Incendio in via Zamosch. Diciassette famiglie ancora senza risposte

Le telecamere Rai ieri in via Zamosch dove un mese fa è divampato un rogo che ha reso il palazzo inagibile. Le famiglie in stand by non hanno ancora risposte. Ieri intanto il sopralluogo della ditta per la bonifica

A poco meno di un mese dal rogo divampato in via Zamosch, le 17 famiglie evacuate nell’immediatezza restano ancora “sospese”. C’è chi resta da parenti, chi da amici e c’è chi ha affittato un’altra casa. Nei giorni scorsi il dissequestro dell’immobile, ieri il sopralluogo della ditta che dovrà occuparsi della bonifica dei residui dell’incendio. Ma i tempi sul fattivo rientro a casa degli inquilini non sono chiari. E ciò che i residenti lamentano è l’assenza di risposte nette: sui tempi, senza dubbio. Ma anche sui fondi necessari a poter affrontare le spese. Dopo l’incontro in Comune il 25 luglio scorso e l’invio di una pec per poter chiedere un intervento straordinario alle autorità competenti, di risposte - raccontano - non ne sono arrivate.

Ieri anche le telecamere Rai hanno raggiunto Cassino per documentare la situazione. «Sto da mia mamma, siamo quattro persone e non si può stare così» racconta una delle inquiline. «Abbiamo preso subito il minimo indispensabile ma è tutto dentro. E non si può continuare in questo modo» le ha fatto eco un’altra residente. «Non sappiamo quando rientreremo, ci sentiamo abbandonati» ha aggiunto ancora un altro dei residenti. «Qui parliamo di una sessantina di persone, a cui sono collegate molte altre: parenti e amici, coloro che ci stanno dando una mano - ha aggiunto un inquilino - Il disagio è importante. Le azioni risarcitorie andranno avanti. E questo potrà essere fatto solo dopo la valutazione dei danni subiti. Siamo fiduciosi perché crediamo che sia un palazzo solido. Ma l’iter da seguire sarà lunghissimo: dopo il dissequestro, la sanificazione e le verifiche. Poi l’appalto dei lavori».

Nel rogo divampato al piano terra della palazzina è andata distrutta una rivendita di motocicli, un’intera attività in cui erano impiegate quattro famiglie. Ma anche i piani superiori sono stati danneggiati, tanto che il sindaco Salera ha emanato subito una ordinanza di inagibilità. Ora occorrerà stabilire se i muri portanti, i pilastri dell’edificio, siano stati danneggiati in modo strutturale o meno. Per poi intraprendere l’iter necessario alla sistemazione della palazzina. «Ieri mattina è intervenuta una ditta per un primo sopralluogo. Nell’arco di dieci giorni dovremmo terminare le bonifiche. La settimana prossima attendiamo gli strutturisti con il laboratorio tecnico per fare prove ad hoc. Dopodiché si dovrà procedere a fare i calcoli per verificare se il fabbricato è agibile o ha bisogno di interventi. Altrimenti gli ingegneri rilasceranno una relazione che ci consentirà di bonificare gli appartamenti e permettere ai condomini di rientrare»ha dettagliato l’amministratore Marco Ciorra. Una ipotesi che contempla, come minimo, ancora due mesi. Ma questa è solo una proiezione.

Da valutare anche la causa dell’incendio (di natura accidentale) su cui restano aperte mirate indagini. «I proprietari e la società che aveva in locazione il piano terra si sono attivati da subito per ripristinare lo stato dei luoghi» ha spiegato l’avvocato dei proprietari, Marcello Panzini. «Sono state già incaricate diverse ditte per procedere allo smaltimento dei rifiuti del locale commerciale che si adopererà per la sanificazione e la bonifica necessarie per permettere agli ingegneri strutturisti di fare tutte le analisi. Questo per ottenere nel minor tempo possibile l’agibilità del palazzo» ha aggiunto l’avvocato Panzini.

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