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Tragedia di Ferragosto

Sedicenne ucciso dall'auto pirata. Sacco non poteva guidare: la patente era revocata

Da ottobre 2024 a Gioacchino Sacco era impedito circolare. Ora è accusato di aver investito e ucciso Federico Salvagni

Non poteva guidare. Gli era stata revocata la patente a Gioacchino Sacco, detto Jonathan, il quarantanovenne che ha investito e ucciso Federico Salvagni ed è scappato non fermandosi per i soccorsi. È quello che emerge nell’ambito dell’inchiesta che ha portato in carcere l’uomo accusato di omicidio stradale con l’aggravante dell’omissione di soccorso. A quanto pare non poteva mettersi alla guida dallo scorso ottobre a causa di due verbali relativi alla violazione del codice della strada.

Sacco è stato bloccato 12 ore dopo i fatti nell’ambito di un’inchiesta lampo coordinata dal pubblico ministero Marco Giancristofaro, titolare del fascicolo e condotta dalla Polizia stradale, dal personale del Commissariato di polizia di Terracina insieme ai carabinieri. Tra gli elementi di primo piano raccolti dagli investigatori anche alcune immagini delle telecamere della zona e diversi frame che riprendono il quarantanovenne in un parcheggio di un supermercato. Ci sono dei video ritenuti rilevanti dagli inquirenti. Ad avere un peso probatorio di primo piano anche diverse testimonianze considerate importanti da chi ha assistito alla tragedia. Alla luce di questi riscontri e per la gravità del fatto, la Procura aveva chiesto la detenzione in carcere oltre al sequestro della Lancia Ypsilon beige, l’auto ricercata subito dopo il folle investimento. Il giudice ha convalidato il sequestro anche del mezzo che aveva riportato alcune ammaccature compatibili con l’impatto e ha lasciato il quarantanovenne in carcere.

Federico Salvagni, aveva 16 anni, la notte della tragedia era insieme al fratello gemello e ad un amico: stavano rientrando a piedi in un residence dopo una festa in spiaggia, poi all’improvviso nel cuore della notte, alle 3.30, sulla strada provinciale che collega Terracina con San Felice Circeo, la Lancia Ypsilon è piombata di spalle, ha travolto Federico ed è scappata nell’oscurità. È stata ritrovata alcune ore dopo dagli investigatori nel corso di una operazione congiunta: dai riscontri dei pezzi dell’auto trovati sull’asfalto, in un secondo momento le immagini delle telecamere hanno consentito di rintracciare l’utilitaria nel parcheggio, mentre la Polizia locale di San Felice Circeo aveva fornito i dati relativi alle auto in sosta in su quel tratto di strada. La morte così terribile di Federico ha colpito e ferito il giorno di Ferragosto tutta Italia.

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