Spazio satira
Frosinone
23.01.2025 - 13:01
Allo Scalo giornata di controlli interforze. L’operazione ad “alto impatto”, la prima dopo l’istituzione da parte del prefetto della zona rossa nell’area ricompresa tra piazza Pertini, via Pergolesi, via Mascagni e via Sacra Famiglia, ha visto in campo la polizia, i carabinieri, la guardia di finanza e la polizia locale.
Il controllo straordinario, per la polizia, ha visto l’impiego di diversi reparti tra cui le volanti, i cinofili, la prevenzione crimine, la Digos, l’ufficio immigrazione e un elicottero che, per diverso tempo, ha sorvolato il capoluogo dando ausilio alle pattuglie presenti sul territorio. Uno dei principali obiettivi è stata piazza Pertini, luogo dove spesso si sono verificati episodi di microcriminalità, ma anche accoltellamenti e spaccio di droga, luogo ora maggiormente presidiato anche per effetto delle chiusure per i lavori di rifacimento della stazione che impongono ai pendolari dei passaggi obbligati per arrivare o uscire dall’area dei binari.
Ed è lì che si sono concentrati gli agenti inviati dal questore Pietro Morelli. Controllati diversi stranieri trovati in quel momento in zona e arrivati chi a piedi, chi a bordo dei pullman (l’area è anche il capolinea dei bus) e chi in monopattino. In piazza Pertini anche la polizia locale che ha intensificato la presenza soprattutto in concomitanza con l’arrivo dei treni maggiormente carichi di pendolari.
Dall’altra parte della zona rossa, invece, in via Sacra Famiglia si sono posizionati i carabinieri con due pattuglie e hanno effettuato un posto di controllo.
Le attività interforze sono andate avanti per tutto il pomeriggio (i risultati saranno resi noti nella giornata odierna). L’obiettivo della zona rossa - ha scritto il prefetto Ernesto Liguori nel licenziare il provvedimento - è «fornire una risposta immediata ed efficace alle istanze di sicurezza dei cittadini, nel caso di presenze di soggetti molesti ovvero dediti a condotte illecite, tali da costituire concreto pericolo per l’ordinato vivere civile, consentendone l’allontanamento a tutela della pubblica sicurezza e della fruizione delle infrastrutture di trasporto». Il provvedimento, infatti, si lega alla necessità di assicurare quella sorveglianza richiesta dai pendolari costretti ora a compiere dei giri alternativi stante le chiusure di piazzale Kambo e del sottopasso ferroviario (che resterà interdetto almeno otto mesi).
In base al provvedimento prefettizio, di natura temporanea ed urgente, con efficacia per due mesi, nella zona rossa sarà vietato stazionare a soggetti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti, già destinatari di segnalazioni all’autorità giudiziaria per uno o più reati quali violazioni delle norme in materia di stupefacenti, atti di violenza come percosse, lesioni personali (anche colpose) e rissa, furto con strappo, rapina, invasione di terreni o edifici, danneggiamento, detenzione abusiva di armi, porto abusivo di armi e porto di armi od oggetti atti ad offendere.
Nonostante i ripetuti controlli effettuati nelle passate settimane e nei mesi scorsi, con diverse operazioni ad alto impatto e interforze nella zona Scalo, nel comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica è emersa la necessità di una risposta forte. Anche alla luce del fatto che - si legge nel provvedimento istitutivo della zona rossa - restano «aree caratterizzate da situazioni di degrado e di microcriminalità diffusa, con episodi di risse, aggressioni violente, reati contro il patrimonio e spaccio di sostanze stupefacenti, dove è necessario assicurare sempre più efficaci misure di contrasto».
E ieri il primo esempio con l’impiego di un vasto spiegamento di forze, anche con l’elicottero, per dare un primo e forte segnale della presenza dello Stato e della volontà di garantire maggiore sicurezza anche dove, spesso, si sono verificate situazioni di illegalità e di pericolo per la pubblica incolumità.
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