Sora
15.10.2024 - 10:22
«Che ci faccio qui? Beh, ormai sono vecchietta, le figlie sono sistemate, posso dedicarmi alla mia passione: creare candele particolari come queste». Anna Paratore parla col “cuore di mamma”, quello di una chioccia che ha sempre sostenuto e supportato le sue figlie. E ora che non ce n’è più bisogno, si diverte a fabbricare dei piccoli gioielli in cera, candele artistiche, variopinte e profumate. Una storia come quella di tante mamme, se non fosse che le sue figlie si chiamano Giorgia e Arianna, di cognome Meloni, rispettivamente presidente del Consiglio dei ministri e capo della segreteria politica di Fratelli d’Italia e responsabile del tesseramento del partito, praticamente le donne più influenti d’Italia.
Domenica scorsa la signora Anna era a Sora, seduta in uno dei numerosi stand che in corso Volsci hanno dato vita al mercatino dell’antiquariato e dell’artigianato. Con lei la sorana Marilena Cascone, direttore commerciale della Seneca Biotech, insieme alla quale mamma Meloni produce le speciali candele e alla cui famiglia è molto legata. Uno stand colorato e profumato che ha attirato molte persone con le quali la signora Anna si è intrattenuta a parlare con grande cordialità e il suo simpatico accento romano, presentando le sue creazioni in cera. «Sono una persona semplice, mi piace la gente, parlo volentieri con tutti». Non si è sottratta nemmeno alle richieste di chi l’ha riconosciuta e, non senza stupore per vederla in uno stand del mercatino a Sora, l’ha avvicinata per una foto. Tra questi anche i volontari della protezione civile di Sora che la “first mummy” ha ringraziato per l’impegno profuso nelle emergenze. Si è avvicinata a loro e ha esclamato: «Ora sì che mi sento al sicuro!», strappando un sorriso ai presenti.
A tutti la signora Anna ha presentato le sue creazioni artistiche, illustrando la lavorazione di ciascun oggetto. Tra le candele realizzate per l’ormai prossimo Halloween, alcuni gnomi di cui ha spiegato il significato e la funzione di portafortuna. La “mamma d’Italia” ha mostrato tutta la sua vitalità e si è raccontata con spontaneità tra i profumi delle sue candele. Senza dubbio lo stand Seneca Biotech è stato il più gettonato grazie alla sua verve e alla sua straripante simpatia.
Era seduta su una sedia di quelle leggere, richiudibili; a farle “la guardia” il suo fedele piccolo amico a quattro zampe di nome Rocco, pienamente a suo agio nel borsone dove ha trascorso la giornata tra un riposino e una carezza. Le abbiamo rivolto qualche domanda e lei è stata ben lieta di rispondere.
Signora Anna, che ci fa al mercatino di Sora?
«Sono qui per proporre le mie candele che realizzo con la collaborazione di Marilena, che è fantastica. C’è una bella sintonia tra noi. Non conoscevo il centro di Sora ed il suo mercatino. Mi sto trovando bene, il prossimo mese tornerò».
Dove nascono queste sue creazioni?
«Il mio laboratorio è casa mia, a Roma. Trascorro le mie giornate a dare vita a candele di diverse dimensioni, e alcune sono veramente impegnative; mi ci lego così tanto che se vanno via me ne dispiaccio. Casa è diventata un vero laboratorio di candele, tutti gli spazi sono occupati, anche il salone è invaso dalle creazioni di cera. Chi mi viene a trovare inizia a sentire il profumo già dalle scale. Mi rilassa realizzarle, dipingerle, è un’attività che ora posso permettermi».
Prima scriveva romanzi...
«Sì, romanzi rosa. Ne ho scritti più di 130. È stato bello, ma anche impegnativo. Poi ho scritto per diverse testate giornalistiche. Un gran lavoro di testa. Ora però basta, mi dedico alle candele, a lavori manuali. Le figlie sono sistemate e posso concentrarmi sull’arte del fare. E questo della realizzazione delle candele è ciò che mi rilassa di più».
Le sue figlie Giorgia e Arianna che dicono di questa sua attività?
«Non dicono niente, a casa nostra ognuna fa quello che vuole, quel che più le piace. Come sa ormai siamo una famiglia “matriarcale”, di uomini in casa non ne abbiamo più, siamo tutte donne libere e se ci sentiamo di fare qualcosa la facciamo».
Questi gnomi che realizza hanno una storia?
«Sì. Sono diversi, ognuno nasconde un messaggio che la persona che l’acquista pesca da un contenitore che è sotto il nostro banco. Nel bigliettino scelto c’è la frase che si avvererà una volta che la candela si sarà completamente consumata. Ci avviciniamo al periodo natalizio e come regalo una bella candela può essere un’idea».
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