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La situazione

Stellantis, si alza la tensione per gli esuberi

Volantinaggio davanti ai cancelli da parte della Fiom. Donato Gatti: vogliamo un incontro nazionale con la premier Una lavoratrice ai microfoni Rai: «È una Pasqua amara»

Volantinaggio e speakeraggio davanti ai cancelli Fca di Cassino per dire no agli esuberi. Per gridare «basta a questo allarmante atteggiamento della multinazionale, lesivo della dignità delle persone oltre che dell'industria dell'auto italiana. Il governo deve intervenire subito per garantire la produzione negli stabilimenti».
A parlare è la Fiom che polemizza contro la dichiarazione di 870 operai di "troppo" all'interno della fabbrica cassinate. E ieri mattina la protesta è divampata davanti ai cancelli del Plant attirando finanche i riflettori nazionali.

«Chiediamo un tavolo nazionale con il presidente del consiglio - ha detto il segretario Frosinone-Latina Fiom-Cgil, Donato Gatti ai microfoni di Agorà (Rai Tre) ieri mattina - perché agli incentivi va affiancata più occupazione. In più chiediamo ulteriori modelli per questo stabilimento perché Stelvio, Giulia e Maserati non satureranno gli addetti interni alla fabbrica». Sarà una Pasqua amara, come ha sottolineato anche una lavoratrice che da 25 anni varca proprio quei cancelli aperti negli anni Settanta.

«Siamo preoccupati per il nostro futuro - ha tuonato sempre ai microfoni Rai - non so se questo stabilimento riuscirà ad accompagnarmi alla pensione e se riuscirà garantire i ragazzi che vi lavorano. Sono sfiduciati e fanno la corsa ad andarsene con gli incentivi, viste le condizioni che si trovano a vivere all'interno, anche per i carichi di lavoro che abbiamo. Chi ha contribuito a costruire questo territorio e fare grande questa comunità sono stati i lavoratori di Stellantis e dell'indotto, il nostro è un urlo di dolore».

Saltano i tavoli
Piove sul bagnato. Sempre ieri è arrivata la disdetta dei tavoli Stellantis da parte del Governo: «Atteggiamento lesivo della dignità dei lavoratori», hanno dichiarato Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr.
Resta convocato per martedì 2 aprile solo il summit sullo stabilimento di Melfi ma, nel frattempo, l'ira sindacale è arrivata alle stelle. «Apprendiamo - scrivono in una nota congiunta - che il ministro Urso ha spostato alcuni degli importanti appuntamenti di confronto con Stellantis previsti per la prossima settimana a data da destinarsi, presumibilmente non prima della metà di aprile.

Questo atteggiamento dilatorio e irresoluto è lesivo della dignità delle organizzazioni sindacali e, soprattutto degli interessi dei lavoratori che ormai attendono da quasi un anno soluzioni concrete. Le problematiche di mercato e della transizione non possono certo aspettare i tempi della politica e delle campagne elettorali. Crediamo indispensabile che gli incontri vengano confermati con il calendario programmato».

Il plant cassinate attendeva con ansia la data del 5 aprile (ora rinviata a metà mese) proprio alla luce della dichiarazione di 870 esuberi da parte della dirigenza in fase di accordo sull'esodo incentivato. Esuberi che, tuttavia, non sono stati inseriti nel documento firmato con le sigle sindacali e le rsa di stabilimento. Non in formula piena: l'intesa è scattata su 250 lavoratori. Saranno loro a poter accedere al ricco paniere di incentivi previsti dall'accordo quadro nazionale siglato la scorsa settimana. Le incertezze restano e gli operai continuano a lavorare sul turno unico con un impostato di 175 vetture al giorno e tempi "dilatati" sull'arrivo dello Stelvio elettrico nel 2025. In crisi tutte le realtà della componentistica legate alla fabbrica e, in particolare, quelle dei servizi interni.

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