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Cassino Plant: fuoriuscite incentivate, c'è l'accordo su 250 lavoratori

Fumata bianca nello stabilimento di Cassino sulle fuoriuscite volontarie. Gennaro D'Avino (Uilm): «Portiamo a casa le ragioni e i criteri giusti»

Fumata bianca nello stabilimento di Cassino sulle fuoriuscite volontarie. L'azienda è giunta a più miti consigli e ha accordato un'intesa di secondo livello su 250 lavoratori.
A inizio settimana la riunione con le sigle sindacali e le rsa di fabbrica si era conclusa con un nulla di fatto. Troppo alta la soglia proposta dalla dirigenza sul numero di lavoratori da inserire nel piano di incentivi all'esodo: si parlava di 570 dipendenti su un numero totale di esuberi di 860. Cifre apparse spropositate soprattutto a fronte del forte ridimensionamento di personale che ha visto un calo di quasi duemila unità in circa due anni.

«Portiamo a casa le ragioni e i criteri giusti», ha detto poco dopo la riunione di ieri pomeriggio, il segretario provinciale Uilm, Gennaro D'Avino. E poi ha aggiunto: «Abbiamo chiuso con un numero di 250 lavoratori per quanto riguarda Stellantis, 17 quelli per l'Alfa Romeo, attraverso due accordi separati. Nella procedura non ci sono più gli 860 esuberi dichiarati dall'azienda».
Ma al di là delle singole intese, il numero degli operai "di troppo" annunciati finora dalla multinazionale ha alimentato la scia di allarme serpeggiante in ogni stabilimento.

A Cassino, i sindacati non si aspettavano un numero così elevato di esuberi, soprattutto dopo aver pagato già caro il prezzo dell'esodo incentivato a fronte di un turn over inesistente nel mondo operaio. Se c'è una certezza riguarda il calo del personale che continua inesorabile. In troppi credevano che, con l'annuncio dei nuovi modelli elettrici (Stelvio nel 2025 e Giulia nel 2026) si potesse immaginare un futuro con un numero degno di dipendenti. E, invece, la transizione costerà e costerà ancora. Costerà cara alla fabbrica, carissima all'indotto e pure agli... acquirenti. Il prezzo dell'auto elettrica è ancora insostenibile senza una ulteriore politica di incentivi.

Intanto, nella giornata di ieri si è scatenato un nuovo allarme sindacale: altri 1.087 sono stati gli esuberi dichiarati da Stellantis tra Melfi, Pomigliano e altri tre stabilimenti. Il numero - emerso dalle riunioni di mercoledì negli altri siti del gruppo - va a sommarsi a quelli dichiarati per Mirafiori (1.560 uscite), Cassino (860) e Pratola Serra (100). In particolare saranno 500 a Melfi, 424 a Pomigliano, 121 a Termoli, 30 a Cento, 12 a Verrone.
Si completa il quadro degli esodi volontari in Stellantis e si arriva ad un totale di 3.597.

«La situazione si sta dimostrando ancora più grave di quella che già avevamo denunciato e che, tra l'altro, ha portato alla dichiarazione di sciopero unitario il 12 aprile a Torino. Il Governo deve assolutamente intervenire in vista dei tavoli della prossima settimana. Stellantis sta dimostrando di volere proseguire nella sua strategia di svuotamento degli stabilimenti e di disimpegno dal nostro Paese», ha detto Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil, sigla che non ha aderito all'accordo sugli esuberi concordati con l'azienda. «Gli obiettivi dei tavoli automotive al Mimit della prossima settimana risultano fortemente indeboliti.

Gli incentivi, le agevolazioni, le risorse pubbliche non possono essere riconosciuti ad un'azienda che non ha nessuna intenzione di investire in Italia: di non garantire adeguati volumi produttivi né gli stabilimenti, di non investire in ricerca e sviluppo e di non tutelare l'occupazione».

E, a proposito di Mimit, il 5 aprile - ultimo in programma - toccherà allo stabilimento di Cassino. Anche la Regione Lazio sarà al tavolo, così come è accaduto finora, e ribadirà l'impegno per il territorio esattamente come ha fatto di recente convocando l'audizione della commissione Sviluppo nella sala consiliare di Piedimonte San Germano.
Nel frattempo, il giorno prima, il 4 aprile, ci sarà un incontro di respiro nazionale a Cassino. Al teatro Manzoni arriverà direttamente Maurizio Landini, segretario generale Cgil, a partire dalle 9.30.

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